Animali saprofagi: tipi ed esempi

Animali saprofagi: tipi ed esempi

Nonostante la loro fama, gli animali saprofagi svolgono un ruolo importante e primordiale nel ciclo della vita. Grazie a loro, la materia organica può decomporsi e diventare nuovamente disponibile per le piante e altri esseri autotrofi. Inoltre, purificano la natura dai cadaveri o dai resti animali che possono essere pericolosi focolai di infezione.

In questo articolo di AnimalPedia faremo un elenco di Animali saprofagi: tipi ed esempi, spiegandone il significato e specificando il ruolo che hanno in natura. Ne approfittiamo già per ricordare che c'è differenza tra "saprofagia" e "saprofitismo": in entrambi i casi ci si nutre di materia organica morta o in decomposizione, ma, se nel primo caso i soggetti appartengono al regno animale, nel secondo caso si tratta del modo di nutrirsi di alcuni organismi del regno vegetale, come funghi e licheni.

La catena alimentare: come funziona

La catena alimentare descrive il rapporto alimentare tra le diverse specie all'interno di un ecosistema specifico. Mostrano come l'energia e la materia passano da una specie all'altra all'interno di una comunità biotica. Le catene alimentari sono solitamente rappresentate in modo tale che una freccia collega un essere con l'altro; la direzione della freccia indica il modo in cui l'energia e la materia si muovono.

All'interno delle catene alimentari, gli organismi sono raggruppati in livelli trofici: al primo livello troviamo i produttori primari (organismi autotrofi) come le piante, che sono in grado di ottenere energia dall'energia solare e di materie inorganiche, i quali producono a loro volta materia organica complessa che servirà da cibo ed energia ad organismi eterotrofi, come ad esempio gli erbivori. Questi consumatori primari saranno il pasto di consumatori secondari (o predatori) che, a loro volta, saranno il cibo di superpredatori come squali o leoni.

Detto ciò, quale posto occupano quindi gli animali saprofagi nella catena alimentare? E cosa succede poi ai corpi una volta che muoiono gli animali?

Animali saprofagi: definizione e significato

Quando gli animali muoiono, la decomposizione del corpo morto viene effettuata da esseri microscopici come batteri e funghi. In questo modo, la materia organica di cui il corpo è costituita viene convertita in materia inorganica ed è nuovamente disponibile per i produttori primari (autotrofi) come le piante. Ma questi esseri microscopici hanno bisogno dell'azione di altri esseri per eseguire la decomposizione della materia morta. È qui che gli animali spazzini svolgono il loro ruolo più importante.

I saprofagi sono animali che si sono evoluti per dipendere da organismi già morti invece di cacciare il proprio cibo. La maggior parte di questi animali sono carnivori ma esistono alcuni onnivori che si nutrono di materiale vegetale marcio o addirittura di carta. A volte gli sciacalli possono cacciare il loro cibo, ma ciò accade solo in caso di estrema fame e quando la preda è già quasi morta.

La saprofagia (basata sul'assunzione di materiale organico animale o vegetale in decomposizione) è un macro insieme cui appartengono le categorie di animali necrofagi (che si alimentano di carcasse di animali), animali coprofagi (che si alimentano di escrementi), detritivori (organismi decompositori che si alimentano di pezzi di organismi in decomposizione) e altre ancora. I detritivori si distinguono dai funghi e dai batteri perché questi ultimi di alimentano non di pezzi, bensì delle molecole di cui sono fatte le sostanze in decomposizione.

Esistono diversi tipi di animali saprofagi, vediamo di seguito quali:

Animali saprofagi terrestri: esempi

Le specie più rappresentative di animali saprofagi terrestri si trovano in alcune zone dell'Africa. Sicuramente abbiamo avuto modo di osservare le iene in azione in alcuni documentari. Questi animali che mangiano carcasse sono continuamente all'erta per rubare il cibo cacciato dai leoni o da altri grandi predatori della savana.

Convincere una mandria di leoni ad allantanarsi dalla preda è piuttosto difficile, dato che difenderanno con le unghie e con i denti il bottino tanto agognato. Le iene però possono aspettare che i leoni si sazino o provare a sottrarre le prede ai predatori solitari, come leopardi o ghepardi. Inoltre, possono cacciare animali malati o feriti che non possono più muoversi.

Un altro gruppo di animali molto caratteristico tra quelli che mangiano carogne, ma che è meno conosciuto sotto questo aspetto, è rappresentato da quello degli insetti. A seconda della specie, gli insetti decompositori possono essere carnivori, come le vespe, oppure onnivori, come gli scarafaggi. Questi ultimi possono arrivare a nutrirsi anche di carta e persino di vestiti.

Esistono anche cani spazzini: possono essere esemplari appartenenti alla specie Canis lupus familiaris o a quella del cane domestico, oppure appartenenti ad altre specie ancora, come lo sciacallo o il coyote.

Diavolo della Tasmania

Il Diavolo della Tasmania (Sarcophilus hrrisii) è un marsupiale carnivoro che a causa della sua scarsa velocità predilige una dieta saprofaga: si accontenta spesso di mangiare carogne, animali giovani e inesperti o malati e piccoli mammiferi.

Molti si chiedono se questo mammifero è saprofago e se è credenza o verità che si insedia nel ventre delle carcasse di cui si nutre: ebbene sì, una volta trovata la carogna la consuma a partire dall'addome e dalle interiora. Se la preda è abbastanza grande, il diavoletto si stabilisce per alcuni giorni nel suo ventre mentre la consuma.

Animali saprofagi acquatici: esempi

Sicuramente meno noti, altri esempi di animali che mangiano carogne si possono prendere dal gruppo di animali saprofagi acquatici. I granchi e le aragoste si nutrono di pesci morti o di qualsiasi altro organismo in decomposizione trovato nel loro ambiente acquatico. Anche le anguille sono animali spazzini in quanto consumano pesce morto. Il grande squalo bianco, uno dei più grandi superpredatori degli oceani, mangia pure le carcasse di balene e leoni marini, e pesci morti in generale.

Animali saprofagi aerei: esempi

La specie di uccelli che mangiano le carcasse più caratteristica è sicuramente quella dell'avvoltoio, la cui situazione in Italia fino a pochi anni fa era disastrosa. Negli anni '10 è estinto il Gipeto, negli anni '60 l'Avvoltoio Monaco, il Grifone si poteva osservare solo in Sicilia e Sardegna dove però scomparvero nella metà degli anni '60, mentre l'Avvoltoio degli Egizi era presente solo nel sud della penisola.

Come spiegato nel documentario "Il ritorno degli uccelli" di Francesco Petretti[1], anche se c'è ancora molto da fare, il lavoro del Corpo Forestale e della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha fatto sì che negli ultimi 50 anni si ripopolasse il nostro territorio con ben 500 specie diverse di uccelli che prima erano rare o estinte, tra cui molti avvoltoi e uccelli saprofagi in generale.

Questi animali saprofagi aerei esplorano la superficie terrestre dal cielo alla ricerca di animali morti di cui si nutrono. Hanno una vista acuta e un senso dell'olfatto molto sviluppato. Il becco e gli artigli, però, non sono così forti come ad esempio quelli delle aquile poiché non gli servono per cacciare. Altra caratteristica degli avvoltoi è quella di essere calvi: questo attributo li aiuta a non accumulare resti di carogne tra le piume e ad evitare infezioni da batteri patogeni.

Ecco un elenco di altri uccelli che mangiano cadaveri:

  • Gipeto: questo animale si nutre delle ossa degli animali morti: per riuscire a mangiarle le portano ad altissime quote per lasciarle schiantare e frantumare al suolo.
  • Poiana: questo uccello è simile all'avvoltoio. Si nutre anche di carogne ma anche di rifiuti, per cui può essere visto vicino ad insediamenti umani. È anche molto comune vederli volare con la spazzatura tra gli artigli.
  • Condor: è simile all'avvoltoio e la sua caratteristica più importante è che osserva la preda morta per diversi giorni prima di scendere a terra e nutrirsi.
  • Avvoltoio egiziano: questo tipo di avvoltoio è l'ultimo ad apparire davanti alla carcassa e tende a nutrirsi di carne attaccata all'osso e alla pelle. Integra la dieta con uova, piccoli animali, insetti o escrementi.
  • Corvo: i corvi sono uccelli piuttosto opportunisti, infatti si nutrono di animali o resti di animali morti. Al bisogno cacciano anche piccoli animali.

Se ti piacciono o ti affascinano in particolare gli avvoltoi, ti consigliamo di leggere questo articolo di AnimalPedia con alcune interessanti informazioni e curiosità sull'avvoltoio.

Ora che hai capito il significato di animale saprofago

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Fonti
  1. Documentario "Il ritorno degli uccelli" di Francesco Petretti, disponibile su Ray Play.