Coccidi nel gatto: Sintomi e cura

Coccidi nel gatto: Sintomi e cura

Senza dubbio, una delle consulte più frequenti presso le cliniche veterinarie sono associate ai problemi digestivi. La dieta, la frequenza con cui l'animale defeca, la consistenza delle feci e molti altri sono quesiti che preoccupano molti tutor.

I problemi digestivi nei gatti possono essere associati a molte cause, per questa ragione è importante rivolgersi ad uno specialista il prima possibile, non appena si notano dei cambiamenti "sospetti" nel nostro gatto, affinché si possa intervenire tempestivamente e riportarlo alla normalità. In questo nuovo articolo di AnimalPedia parleremo della coccidiosi nei gatti, una malattia causata da parassiti che può causare problemi gravi e, nel peggiore dei casi, portare sino alla morte.

Cos'è la coccidiosi?

La coccidiosi è una malattia parassitaria, causata da microrganismi unicellulari (coccidi) che di solito si trovano nell'intestino tenue. Questi crescono nutrendosi delle pareti intestinali moltiplicandosi all'interno dei tessuti epiteliali, colpendo così l’animale e provocando questa malattia. Questa infezione provoca una grave diarrea, che può essere sanguinolente, ed è molto pericolosa soprattutto nei cuccioli. Sebbene la coccidiosi sia definita come non patogena nei gatti, è una malattia piuttosto rischiosa negli animali di età inferiore ai sei mesi. Gli adulti, invece, possono avere una certa quantità di coccidi nell'intestino e non presentare sintomi.

La coccidiosi è contagiosa per l'uomo?

I coccidi che più comunemente parassitizzano i gatti appartengono al genere Isospora e non sono in grado di infettare gli esseri umani. D'altra parte, un coccide molto pericoloso che può contagiare l'uomo è il Toxoplasma, che causa la toxoplasmosi nei gatti, una delle malattie più studiate nell'uomo negli ultimi tempi.

Come si contagia la coccidiosi felina?

Le forme infettive di coccidiosi si trovano nelle feci, queste sono dunque la principale fonte di infezione per gli altri animali.

Il sistema immunitario di ogni animale gioca un ruolo chiave nel determinare se la malattia si possa manifestare o meno. È importante pulire correttamente la lettiera o il luogo in cui i vostri animali domestici defecano per evitare che un altro animale possa venire infettato nel caso in cui ci siano coccidi nelle loro feci.

Coccidiosi nel gatto: Sintomi

I primi sintomi che si fanno evidenti sono la mancanza di appetito e l'apatia, man mano che l'infezione avanza si possono apprezzare anche:

  • Letargia: in tutte le malattie in cui l'animale perde sangue, il gatto appare più "svogliato" e stanco. Questo sintomo sarà ancora più evidente se in condizioni normali l'animale è vivace, e dev'essere motivo di immediata preoccupazione per il tutor.
  • Anoressia: è normale che se infettato l'animale perda peso in breve tempo. Si noterà una grande differenza nel giro di pochi giorni e dovremmo recarci dal veterinario immediatamente.
  • Diarrea (con presenza di muco o sangue): In alcuni casi, la riproduzione dei parassiti scompone la cellula intestinale e si apprezzerà presenza di sangue nelle feci.
  • Regione perineale bagnata: a causa proprio della diarrea.
  • Dolore addominale: uno dei segni più preoccupanti nei gatti è il dolore addominale, che è associato a malattie mortali.
  • Difficoltà nel camminare: o impossibilità nel muovere gli art.
  • Febbre: la temperatura del gatto sarà più alta del normale.
  • Vomito: anche se il danno è a livello intestinale, il dolore e la nausea provocano il vomito ricorrente nel nostro animale.
  • Disidratazione: la diarrea, il vomito e la diminuzione dell'appetito e sete finiscono per causare disidratazione.
  • Tenesmo: Spasmo dello sfintere anale o vescicale, accompagnato da stimolo alla evacuazione, anche senza emissione materiale.

Se il vostro gatto presenta uno di questi sintomi, non esitate a portarlo dal veterinario in modo che venga curato il prima possibile.

Coccidiosi nel gatto: Diagnosi e cura

Per una corretta diagnosi di coccidiosi, il veterinario dovrà effettuare un analisi microbiologica delle feci. Lo specialista interverrà dunque somministrando una terapia di coccidiostatici, ovvero dei farmaci che impediscono la moltiplicazione dei parassiti dell’intestino, oltre che reidrata e somministra l’animale con vitamine integrative.

In generale è fondamentale seguire alcune norme di buon comportamento:

  • L’igiene dell'ambiente in cui vive l'animale;
  • Evitare che entri in contatto con feci di altri animali;
  • Visite periodiche dal veterinario;
  • In caso di contagio, isolalo dagli altri animali durante la terapia per evitare che si diffonda il contagio.
  • Utilizza periodicamente gli antiparassitari su indicazione medica.
  • ’Alimentazione corretta e bilanciata renderà il sistema immunitario forte e pronto a reagire a tutte le malattie.

Coccidiosi nel gatto: Cura

Il trattamento dipenderà dalle caratteristiche del paziente e dall'evoluzione della malattia. Prima di tutto, si deve stabilire un trattamento sintomatologico per invertire il danno causato dalla parassitosi. In generale, si usano i seguenti:

  • Fluidi: per ripristinare le perdite di acqua ed elettroliti.
  • Farmaci: quelli che aiutano il paziente con il dolore addominale.
  • Inibitori del vomito: solo se la situazione lo giustifica.

La vita dell'animale potrebbe dipendere dal nostro intervento. Dopo di che, si dovrebbe effettuare un trattamento eziologico, ovvero una lotta diretta contro l'agente responsabile della malattia. I coccidi sono sensibili a certi antibiotici appartenenti alla famiglia delle sulfonamidi, e se il trattamento sintomatologico è ben eseguito, la prognosi generalmente risulta positiva. Non dobbiamo dimenticare che ogni medico ha i suoi criteri e che i trattamenti vengono scelti dai veterinari. In nessun caso dobbiamo medicare il nostro animale senza la supervisione del medico specialista.

Questo articolo è puramente informativo, da AnimalPedia non abbiamo la facoltà di prescrivere trattamenti veterinari né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo a portare il tuo animale domestico dal veterinario nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere o fastidio.

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Bibliografia
  • Cordero del Campillo, M., Rojo Vázquez, F. A. (1999). Parasitología veterinaria. Editorial McGraw-Hill Interamericana.
  • Quiroz, R. H. (1984). Parasitología y enfermedades parasitarias de animales domésticos. Editorial Limusa.