Cortisone per cani: Quando e come somministrarlo

Cortisone per cani: Quando e come somministrarlo

Primum non nocere: questa locuzione latina che significa letteralmente "per prima cosa non arrecare danno" è tra i principi fondanti della medicina. Comprendere a pieno questa frase ci permette di addentrarci nel mondo della farmacologia fatta di luci e di ombre, di effetti benefici e collaterali, di uso proprio e di uso improprio.

Nella veterinaria, in particolare, si procede spesso con trattamenti senza un fondamento diagnostico senza consultare un veterinario. Questo atteggiamento è sbagliato e improduttivo: l'uso di un farmaco deve essere perfettamente correlato alla patologia in corso ricercando il maggior grado di specificità. In questo articolo di AnimalPedia, dunque, spiegheremo come e quando somministrare il cortisone ai cani.

Cos'è il cortisone?

Il cortisone è un ormone corticosteroide appartenente alla classe farmaceutica degli steroidi utile a rinforzare le difese immunitarie in corso di infiammazione. Valutandolo nella sua accezione endocrina il cortisone è un ormone secreto dalle ghiandole surrenali appartenente alla famiglia dei glucocorticoidi. Questo ormone, insieme all'adrenalina, viene secreto dalle ghiandole surrenali in quantità significative soprattutto in situazioni altamente stressogene. Il compito endocrino è di aumentare la pressione arteriosa nell'immediatezza preparando il soggetto alla cosiddetta reazione di lotta e fuga. Questa descrizione essenziale ci aiuta a capire quanto il cortisone sia un ormone di "emergenza" e quanto può aiutare un organismo compromesso anche fisicamente. Nel momento in cui viene somministrato farmacologicamente supporta il sistema immunitario andando ad alleviare la sintomatologia flogistica come il gonfiore e il dolore conferendo sollievo al paziente.

Quando somministrare il cortisone al cane?

Il cortisone si usa in corso di infiammazione. Ma quali sono i segni dell'infiammazione che conducono un clinico ad emettere una diagnosi? L'infiammazione o flogosi è un sistema difensivo non specifico e innato che un organismo attua in risposta ad un'azione dannosa di un agente chimico, fisico o microbiologico. Le caratteristiche evidenti sono il dolore, la vasodilatazione, la produzione di edema e l'infiltrazione leucocitaria nel distretto anatomico interessato. Potremmo riassumere i segni dell'infiammazione seguendo i classici criteri di classificazione:

  • rubor
  • dolor
  • calor
  • functio lesa

Per chi non è esperto di latino questi termini indicano rispettivamente il rossore, il dolore, il calore e l'alterata funzionalità della regione anatomica interessata da flogosi. Molto spesso l'interessamento microbiologico dell'infiammazione (presenza di batteri) necessitano l'associazione di un antibiotico specifico per supportare completamente il sistema immunitario del paziente e ristabilire la condizione fisiologica.

Dosaggio del cortisone per i cani

La prima nozione da conoscere è che la scelta del farmaco, la posologia, il dosaggio e la durata del trattamento devono assolutamente essere indicate dal veterinario. Non bisogna mai prendere decisioni di propria volontà se si vuole bene al proprio animale domestico. I trattamenti farmacologici sono la parte finale di un processo molto complesso e accurato:

  • Anamnesi
  • Segnalamento
  • Esame obbiettivo generale
  • Esame obbiettivo particolare
  • Esami diagnostici

Giungere direttamente alla prescrizione di una terapia è sbagliato e improduttivo. Ogni trattamento farmacologico deve essere cucito sul paziente in base al suo stato di salute, alla sua storia clinica, alle allergie e all'alimentazione. Detto questo è possibile dare dei valori indicativi di trattamento: la dose e la durata totale del trattamento all'interno dell'intervallo posologico autorizzato vengono stabilite caso per caso dal veterinario a seconda della gravità dei sintomi. Solitamente quando si parla di compresse ad uso orale si parte da un dosaggio iniziale per cani e gatti di 0,5 - 2,0 mg per kg di peso corporeo al giorno. Potrebbe essere necessario il trattamento per un periodo da una a tre settimane ai livelli di dosaggio indicati sopra. Per trattamenti di durata superiore: una volta ottenuto l'effetto desiderato dopo un periodo di somministrazione giornaliera, la dose deve essere ridotta fino a raggiungere la dose minima efficace. La dose utilizzata non va interrotta totalmente al termine del trattamento ma sarà necessario diminuire gradualmente il dosaggio fino alla guarigione. La somministrazione deve avvenire al mattino nei cani e di sera nei gatti, in modo da coincidere con il picco di cortisolo endogeno. Naturalmente il dosaggio indicato è puramente esemplificativo ed è sempre consigliato contattare il proprio medico veterinario per valutare l'associazione ad altri farmaci in base alla condizione di salute del paziente.

Effetti collaterali del cortisone nei cani

Dall'alba dei tempi ogni farmaco presenta effetti benefici e potenziali effetti collaterali: il cortisone non fa differenza. L'efficacia di un farmaco è definita in base ad un armoniosa proporzione tra effetti positivi e negativi, i primi devono superare sempre i secondi. Nel caso dell'uso di cortisonici gli effetti indesiderati che possono manifestarsi sono:

  • Iperglicemia
  • Osteoporosi
  • Demineralizzazione ossea
  • Ipotrofia muscolare
  • Ridistribuzione tessuto lipidico
  • Aumento della fame
  • Ritenzione idrica

Questi effetti indesiderati si manifestano con un'incidenza irrilevante rispetto ai benefici apportati, è importante però valutare lo stato di salute del soggetto da trattare. Se l'animale da compagnia in questione è un diabetico l'utilizzo del cortisone potrebbe aggravare questa condizione esitando in problematiche sistemiche anche molto gravi. Questo è uno degli esempi che ci fanno capire che la prescrizione medica è fondamentale per curare il nostro amico a quattro zampe ma soprattutto evitare di arrecare danno mettendone a rischio la vita.

Il cortisone è un farmaco miracoloso e risolutivo per un numero elevato di infiammazioni e la sua associazione con l'antibiotico ogni giorno salva un sacco di vite. Utilizzato molto nelle emergenze veterinarie non deve essere confuso, però, con un farmaco risolutivo. Il suo effetto e sicuramente antinfiammatorio, ma l'associazione con altri farmaci è fondamentale per raggiungere la massima efficacia conferendo una vera, reale e duratura retitution ad integrum del paziente.

Questo articolo è puramente informativo, da AnimalPedia non abbiamo la facoltà di prescrivere trattamenti veterinari né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo a portare il tuo animale domestico dal veterinario nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere o fastidio.

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