Ipertiroidismo nel gatto: cure e sintomi

Ipertiroidismo nel gatto: cure e sintomi

L'ipertiroidismo nel gatto è una malattia che in molti casi passa inosservata, manifestandosi solo quando ormai la salute del gatto è compromessa.

Si tratta di una patologia molto frequente, soprattutto nei gatti con più di 7 anni. Non si tratta di una patologia mortale, però porta a complicazioni che possono mettere a rischio la vita del gatto, colpendo vari organi vitali. Per questo AnimalPedia vi suggerisce questo articolo circa l'ipertiroidismo nel gatto, sintomi e cure. Continuate nella lettura!

Ipertiroidismo gatto: quando si manifesta

Si tratta di una malattia che viene documentata solo a partire dal 1970 circa. È comune nei gatti anziani, quelli che superano gli 8-10 anni di età, ed è particolarmente frequenti nella razza siamese.

Consiste in una alterazione dell'organismo in cui c'è una sovrapproduzione di ormoni tiroidei (T3 e T4). Se viene diagnosticata per tempo ci sono alte probabilità di guarigione, viceversa, le complicazioni che accompagnano questa produzione eccessiva possono risultare letali per il gatto.

Ipertiroidismo gatto: cause

Le cause che portano all'ipertiroidismo, cioè l'aumento di ormoni tiroidei T3 e T4, sono propiziate da un disturbo dei lobi tiroidei.

I lobi, aumentando di dimensione a causa della patologia, cominciano a produrre quantità maggiori di secrezione, minacciando l'equilibrio di tutto l'organismo.

Nel 10% dei casi di ipertiroidismo nel gatto, la malattia è dovuta alla presenza di un carcinoma. In questi casi la prognosi è più incerta.

Ipertiroidismo gatto: sintomi

Uno dei maggiori problemi con l'ipertiroidismo nel gatto è che si tratta di una patologia asintomatica, i cui segni inequivocabili si presentano solo in uno stadio più avanzato. Per cui è molto importante essere attenti ai comportamenti inusuali del gatto, per poter diagnosticare per tempo qualsiasi tipo di problema.

Un segno chiaro di questa malattia è che il gatto continua ad alimentarsi come o più di prima, ma continua a perdere peso.

Ciò viene accompagnato da altri sintomi allarmanti, come:

  • diarrea cronica
  • depressione
  • iperattività
  • comportamento nervoso o scontroso
  • vomito frequente
  • incapacità di saltare
  • perdita di forza
  • pelo sciupato o con nodi
  • aritmia
  • dispnea
  • disorientamento
  • aggressività
  • versi notturni inusuali

Questi sintomi non fanno la loro comparsa tutti insieme, piuttosto si presentano in maniera progressiva, per cui se non stiamo attenti potremmo non accorgercene.

Man mano che le secrezioni tiroidee aumentano e quindi la malattia progredisce, le funzioni renali vengono compromesse, fino ad arrivare al blocco renale che è il pericolo più temuto, giacché potrebbe essere mortale per il gatto.

Ipertiroidismo gatto: diagnosi

L'aumento di dimensione delle ghiandole tiroidee è percettibile se palpiamo il collo del gatto. Questo sintomo non è sufficiente per una diagnosi di ipertiroidismo, però la sua assenza esclude questo tipo di patologia.

Per accertarci della patologia servono diversi esami medici. Il più importante è un'analisi completa del sangue, in cui non solo potremo sapere lo stato dei globuli bianchi del gatto ma anche i livelli degli enzimi epatici (indispensabili per scoprire un problema renale).

In aggiunta a questo è consigliabile un elettrocardiogramma che possa escludere problemi cardiaci come tachicardia o aritmia.

Ipertiroidismo gatto: cure

Quando le analisi evidenziano un problema di ipertiroidismo nel gatto esistono tre tipi di trattamento consigliato. La scelta del trattamento dipende dal paese in cui risiedete, visto che non tutti i trattamenti sono disponibili ovunque, ma anche dall'età del gatto, così come dalla possibilità di complicazioni epatiche o cardiache.

  1. La prima opzione è la somministrazione di farmaci antitiroidei, trattamento che dovrete seguire per tutta la vita dell'animale.
  2. La seconda opzione è la tiroidectomia, cioè l'asportazione della tiroide. Questa misura normalmente risolve il problema, anche se il rischio di mortalità è abbastanza alto. Di solito prima si segue una terapia con principi attivi per poi passare alla chirurgia. In questo modo si riducono i rischi di decesso. Non bisogna optare per questa soluzione se il gatto soffre di problemi epatici o di diabete.
  3. L'ultima possibilità è un trattamento con iodio radioattivo, che si considera la miglior opzione. Si tratta di iniezioni sottocutanee che però non sono disponibili in tutti i paesi, per l'assenza di centri di medicina nucleari per animali. Con lo iodio radioattivo si elimina il tessuto che è cresciuto in eccesso, lasciando intatta la ghiandola tiroidea e riducendo i livelli di secrezione dell'ormone. Il trattamento viene somministrato per via sottocutanea e non ha rischi per l'animale. Inoltre solo il 10% richiede una seconda dose, poiché si tratta di un medicinale molto efficace.

Esistono pro e contro per ciascuno dei trattamenti citati, sarà il veterinario che deciderà quale sia il più adatto al vostro gatto.

Questo articolo è puramente informativo, da AnimalPedia non abbiamo la facoltà di prescrivere trattamenti veterinari né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo a portare il tuo animale domestico dal veterinario nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere o fastidio.

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