La storia del Pitbull Terrier

La storia del Pitbull Terrier

Il Pitbull Terrier Americano è attualmente uno dei cani più popolari in Occidente nonostante la sua fama di animale potenzialmente pericoloso e nonostante il giornalismo senza scrupoli che non prende in considerazione le eccellenti qualità di questa razza.

Nonostante i falsi miti che lo circondano, questo cane ha catturato, cattura e continuerà a catturare il cuore e l'immaginazione di migliaia di persone nel mondo. In questo articolo di AnimalPedia ti spiegheremo la storia del Pitbull Terrier perché tu possa conoscere e vedere da un'altra prospettiva le caratteristiche e il carattere di questa meravigliosa razza.

Il Pitbull tra i Romani e i Bretoni

"Pieno di terrore, il soldato romano vide come le tre forze pugnace balzarono sopra di lui. Il primo gli ruppe il braccio destro, con il quale sorreggeva la spada, lasciandolo completamente indifeso. Gli altri due posero fine alla sua agonia pochi minuti dopo. Una volta terminato il lavoro, i tre mostri individuarono un'altra vittima e l'attaccarono senza pietà."

Anche se fittizio, il paragrafo anteriore drammatizza quello che sarebbe potuto succedere nell'anno 43, quando il poderoso esercito romano fronteggiò le truppe bretoni di Caracatus. Tra l'arsenale bretone si trovavano i Pugnacis Britanniae, terribili cani da guerra usati per disarmare le prime linee di battaglia degli eserciti nemici.

Anche quando i Bretoni contavano con queste antiche ma efficaci "armi biologiche", i Romani ne uscirono vittoriosi. Claudio, l'imperatore romano, ne rimase così impressionato che decise di inviare vari esemplari di questo cane a Roma per usarli negli abominevoli spettacoli offerti nelle arene e al Colosseo della capitale.

L'incrocio tra Pugnacis e altri cani originari di Roma darà luogo alla nascita del tipo di cane che successivamente si utilizzò in Europa per combattere contro i tori. Questi cani diedero origine alla razza che gli inglesi chiamarono Bulldog e che si crede sia l'antenato diretto del Pitbull Terrier attuale. Ecco così spiegate le origini del Pitbull.

Immagini da thorecanecorso.com:

Nell'antichità i cani non erano classificati in razze, come avviene invece oggi. C'era una classificazione ma solo per grosse categorie, perciò anche cani molto diversi tra loro potevano essere catalogati come simili.

I Bulldog della vecchia Inghilterra erano cani grandi e poderosi che non avevano niente a che fare con gli attuali Bulldog. D'altra parte invece, sembra che gli antichi cani del tipo Bulldog fossero molto simili ai Pitbull moderni, anche se di dimensioni più grandi.

Immagini da mascotarios.org:

Il Pitbull nell'Europa Antica

I cani da combattimento furono di moda in Inghilterra ed altri paesi d'Europa tra il secolo X e XVII. Questi duelli nacquero dalla necessità dei macellai dell'epoca di tenere a bada i tori più selvatici e, per tanto, si usavano i cani.

Questi macellai divennero poi talmente orgogliosi dei loro cani "torero" che organizzarono competizioni per dimostrare chi aveva il cane più coraggioso e resistente. La disumana natura degli esseri umani - si passi il termine - fece sì che queste gare si convertissero velocemente in uno "sport" popolare.

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Il nome del Bulldog che si usò per i cani da combattimento di questa epoca proviene dall'uso che se ne faceva di questi cani, ovvero controllare e misurarsi con i tori. Attualmente, alcune razze conservano questo nome (Bulldog Inglese, Bullbog Francese) mentre altre solo conservano la parola "bull", come appunto il Pitbull Terrier (spesso scritto anche Pit Bull Terrier).

Il Pitbull nel secolo XIX

Poiché il pubblico di tali cruenti eventi domandò ancora più diversione e spettacolo, gli organizzatori decisero di includere altri rivali ai cani. Si cominciarono quindi a vedere battaglie tra cani e orsi o altri animali come cavalli e scimmie. Tori e orsi rimasero comunque i principali protagonisti di queste esibizioni.

Molti anni dopo, nel 1835, il parlamento britannico promulgò una legge che rese illegali i combattimenti con cani. Senza dubbio le persone continuavano a voler vedere scorrimenti di sangue, perciò si cominciarono ad organizzare combattimenti dove il cane veniva buttato in una fossa piena di ratti.

In questo nuovo intrattenimento chiamato Rat baiting, il cane vincitore era quello che uccideva più topi nel minor tempo possibile. Siccome in questo caso erano più utili animali più agili e meno poderosi, i cani utilizzati erano di tipo Terrier. Erano cani allevati per entrare nelle tane delle carogne e ammazzarle. Anche questi spettacoli erano illegali ma comunque più facili da nascondere che i combattimenti tra cani e tori.

Non si sa se per l'orgoglio dei padroni o semplicemente per la richiesta di violenza dell'uomo comune, si cominciarono a organizzare lotte tra cani. Come al giorno d'oggi, i cani combattevano in una fossa e non si smetteva fino a che uno dei due non moriva. Anche questo sport era illegale ma era molto facile farlo clandestinamente dato che non era illegale avere cani da compagnia.

Alcune persone credono che i Pitbull attuali nacquero dal'incrocio tra cani di tipo "Bulldog" e cani di tipo "Terrier" dell'epoca. Anche se non è confermato, è probabile che si abbiamo realizzato questi incroci per ottenere cani più agili ma analogamente combattivi. In ogni caso, questa teoria spiegherebbe il termine "terrier" nei Pitbull, una razza che non ha nessuna caratteristica che faccia pensare che fu utilizzata per cacciare piccoli animali nelle strette tane.

Non è nemmeno chiaro da dove provenga il "pit" nei nomi degli attuali Pitbull. La parola inglese pit significa fosso o buca, per cui alcune persone sostengono che proviene dalle fosse nelle quali i cani liquidavano i ratti. Altri argomentano che invece proviene dai fossi dove i cani combattevano tra di loro.

Da cane aggressivo ad eroe

Ma proseguiamo con la storia del Pitbull Terrier. Con il passare del tempo gli esseri umani cominciarono a seguire più il loro lato umano che il lato animale (o forse il contrario?) e le lotte tra cani furono sempre più discriminate. Anche se ancora si organizzavano combattimenti clandestini, la creazione dell'American Kennel Club del 1884 introdusse un cambio radicale nell'uso dei cani in quella che allora ancora si chiamava America. Infatti, non erano più solo animali dediti al lavoro ma si cominciò ad usarli anche come animali da esposizione.

Data la cattiva immagine dei cani Pitbull fino a quel momento, l'American Kennel Club si rifiutò di registrarli, poiché i fondatori non volevano che si associasse l'istituzione alle lotte tra cani. In risposta a questo rifiuto nacque la United Kennel Club, un organismo che registrava razze canine non accettate dall'American. In modo provocatorio, il logo di questa nuova associazione aveva proprio l'immagine di un Pitbull.

Cercando di incrementare il numero di cani iscritti, nel 1963 l'American Kennel Club incluse anche i Pitbull. Senza dubbio, per evitare la relazione che solitamente si faceva tra questa razza e le attività illegali, venne registrata come American Staffordshire Terrier alludendo alla provincia inglese che si suppone diede origine ai Pitbull. La conseguenza fu che molti cani vennero registrati due volte, come American Staffordshire Terrier in un'associazione e come America Pitbull Terrier nell'altra.

Con il tempo, dovuto al fatto che nell'immaginario comune la varietà Pitbull continuò ad essere collegata ai combattimenti tra cani ,l'American Kennel Club chiuse le iscrizioni dei Pitbull e tuttora non riconosce questa razza. Ciò nonostante, la United Kennel Club e altre organizzazioni come l'Associazione Americana di Allevatori di Cani (ADBA) riconoscono e hanno uno standard per questa razza di cani.

Anche se ignorati dall'American Kennel Club, i Pitbull moderni furono riconosciuti dall'esercito degli Stati uniti e presenti sulla lista dei cani al servizio delle truppe durante la Prima Guerra Mondiale. Solo che in questo caso il cane Pitbull non era un assassino che serviva a disarmare il nemico a furia di morsi, bensì era il simbolo del patriottismo americano che salvava le vite dei soldati in battaglia. Localizzava le truppe nemiche prima di qualsiasi militare e trasportava messaggi importanti, per questo la sua immagine si vedeva spesso nelle propagande pro-americane.

Stubby, il Pitbull della 102ima divisione di fanteria, fu talmente coraggioso durante la guerra che l'esercito degli Stati Uniti gli conferì varie medaglie e gli concesse il rango di sergente. Dopo mille anni in cui i suoi antenati erano visti come i cattivi del racconto, finalmente il Pitbull si era convertito in un eroe. La repentina fama del Pitbull fece sì che i nordamericani si innamorarono di questa nobile razza. Fu per questo che molti personaggi pubblici di diverse epoche ebbero come cane un Pitbull: Mark Twain, Theodore Roosevelt, Laura Ingalls Wilder, Thomas Edison, Fred Astaire, etc. L'immagine del Pitbull fu usata per promuovere marche di imprese importanti come la RCA e addirittura si divulgò l'uso del Pitbull come cane baby-sitter.

Senza dubbio il Pitbull più famoso di tutti i tempi fu Petey. Questo cane recitava in un programma per famiglie nordamericano chiamato "Piccole Canaglie" (Little Rascals) e divenne famoso tanto quanto oggi lo è Lassie. L'immagine di Petey non fu mai associata a lotte tra cani o attacchi a truppe nemiche. In cambio, si associava con l'idea di animale domestico fedele ai suoi piccoli proprietari umani, le cui marachelle lo mettevano in mille guai.

Immagine di Stubby da 3milliondogs.com:

Da eroe a cane aggressivo

Nonostante la buona pubblicità di quegli anni, ora il Pitbull è visto dall'opinione pubblica come un cane assassino. Malauguratamente, ancora oggi esistono infatti combattimenti tra cani. Oltre al fatto che, a cominciare dagli anni '80, i Pitbull cominciò a guadagnare popolarità tra i gangster e i criminali, non solo come simbolo di potere e aggressività ma anche come strumento per delinquere.

Per questo motivo questa razza fu velocemente stigmatizzata e catalogata come pericolosa. Molti attacchi di cani ad esseri umani furono descritti dai giornali come avvenuti da Pitbull, anche quando non era vero. A causa della pressione della società, influenzata dai mezzi di comunicazione, molti stati e paesi hanno quindi proibito il possesso di cani Pitbull. In questo modo però il problema di aggressione non viene risolto, dato che si sanzionano i cani di razza Pitbull ma non i proprietari irresponsabili. Sotto la supervisione di persone giuste, questo cane può essere molto socievole con gli esseri umani.

È sicuro che i giornali fanno eco delle storie sui Pitbull (o su qualsiasi cane che definiscono tale senza esserne sicuri) che attaccano, ma ignorano le storie di cani Pitbull che aiutano la società ogni giorno. Esistono infatti molti cani di razza Pitbull che ci aiutano: assistano persone con necessità particolari, lavorano come cani da terapia, individuano droghe negli aeroporti, riscattano persone nei disastri e rendono più felice la vita di migliaia di esseri umani con le loro qualità di meravigliosi animali da compagnia.

Cosa riserva il futuro a questo cane? Nessuno lo può sapere. Tra 50 o 100 anni, chissà, il Pitbull potrebbe tornare ad essere considerato un eroe. Oppure potrebbe scomparire a causa della cattiva fama che ha tra la gente. L'unica cosa certa, è che non smetterà mai di far parte dell'immaginazione di mille o milioni di persone nel mondo intero.

Dopo aver conosciuto la storia del Pitbull Terrier, tu che ne pensi? Davvero i Pitbull sono pericolosi?

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