Tipi di serpenti italiani

Tipi di serpenti italiani

I serpenti hanno da sempre accompagnato la storia dell’umanità, legandosi spesso a fatti biblici, miti e leggende. Per il mondo delle scienze naturali ci si riferisce ad animali con pelle impermeabile ricoperta di squame che possono essere lisce o carenate, di colorazione criptica (per evitare di essere individuati da altri organismi) o vistosa (per avvertire di un pericolo), mancanza di zampe, palpebre e aperture auricolari esterne.

Se anche a voi affascinano questi animali e volete sapere quali specie potreste incontrare nel nostro territorio, continuate a leggere quest'articolo di AnimalPedia in cui vi parliamo dei tipi di serpenti italiani.

Caratteristiche dei serpenti

Iniziamo descrivendo alcune caratteristiche dei serpenti italiani e non.

  • I loro sensi sono molto sviluppati e con la presenza di organi specializzati come le fossette facciali termo-recettive e la lingua chemio-recettiva, strutture molto avanzate per la localizzazione della preda e della loro cattura (esistono unicamente specie carnivore).
  • Le ossa delle mandibole non sono fuse e permettono al serpente di avere una grande apertura della bocca.
  • Solo il polmone destro è funzionale, quello sinistro è normalmente ridotto o assente.
  • Possono deporre uova (vivipari) oppure partorire piccoli vivi (ovovivipari). Nel nostro articolo su come nascono i serpenti spieghiamo tutto sulla riproduzione e la nascita di questi animali.

I serpenti in Italia sono velenosi?

Innanzitutto, è importante sapere che la maggior parte dei serpenti presenti in Italia non sono velenosi e pericolosi per l’essere umano, infatti non sempre il veleno viene inoculato con il morso. La sua produzione richiede un alto dispendio energetico da parte del rettile, ragione per la quale viene centellinato e utilizzato maggiormente per la caccia e solo in piccola parte per la difesa.

Spesso i serpenti, animali a “sangue freddo” (eterotermi), hanno a che fare con prede più grandi e attive di loro, necessitando di un morso particolarmente efficace. Diverso è il discorso per quanto riguarda la fase “difensiva”, il cui unico scopo è allontanare il potenziale pericolo. I serpenti velenosi hanno zanne specializzate attraverso le quali il veleno viene iniettato in modo forzato. Nella maggior parte le zanne si trovano nella parte posteriore della mascella superiore.

Specie di serpenti italiani

In Italia vivono i rappresentanti di due famiglie di serpenti, quella dei colubridi e quella dei viperidi: i primi sprovvisti di ghiandole velenifere a differenza dei secondi, di cui abbiamo già accennato in un altro nostro articolo sugli animali pericolosi in Italia.

La famiglia dei Colubridae nel nostro Paese comprende tre sottofamiglie: Colubridi, Natricini e Boigini per un totale di una quindicina di specie di serpenti di lunghezza variabile dai 50 ai 250 cm. Tra i Viperidae contiamo, invece, 5 specie.

Ma come fare a distinguere un serpente velenoso da uno innocuo? La più grande confusione viene fatta tra biscia e vipera, vediamo allora quali sono le differenze.

Le vipere sono molto più tozze delle bisce, superano difficilmente i 60/70 cm di lunghezza e possiedono una coda molto più corta. Le squame delle vipere sono “carenate” (cioè sono attraversate centralmente da una piccola cresta) e il loro capo ha forma triangolare. Infine possiedono una pupilla verticale simile a quella dei gatti rispetto a quella delle bisce è più tondeggiante.

In ogni caso è necessario ricordare che tutte le specie di serpenti (velenose e non) sono protette su tutto il territorio italiano e svolgono un ruolo chiave per gli ecosistemi, è quindi ingiustificata ogni forma di uccisione: ricordiamoci che un serpente non ha nessuna motivazione ad attaccarci e “sprecare” prezioso veleno contro di noi se non infastidito!

Per ulteriori informazioni, consultate l'articolo di AnimalPedia sui tipi di serpenti non velenosi.

Qui sotto trovate una foto di un serpente italiano, il colubro ferro di cavallo. Come spiegheremo nel prossimo paragrafo, si tratta di un serpente italiano innocuo.

Serpenti italiani innocui

Il serpente più diffuso in Italia è sicuramente il biacco (Hierophis viridiflavus), non velenoso e attivo di giorno. Legato ad ambienti umidi e boschi, se disturbato può mordere ripetutamente il malcapitato. Di colorazione scura con sfumature giallo/verdastro/rossastre, può raggiungere le dimensioni di un metro.

Tra gli altri colubri ricordiamo anche:

  • Cervone (Elaphe quatuorlineata)
  • Colubro liscio (Coronella austriaca)
  • Colubro di riccioli (Coronella girondica)
  • Colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis)
  • Saettone (Zamenis longissimus)
  • Colubro leopardino (Zamenis situla)
  • Colubro lacertino (Malpolon monspessulanus)

Gli appartenenti al gruppo delle natricidi comprendono serpenti legati ad ambienti acquatici per il loro ciclo vitale, tanto da venir comunemente definite “bisce d’acqua”.

I rappresentanti di questa sottofamiglia comprendono:

  • Natrice viperina (Natrix maura)
  • Natrice dal collare (Natrix natrix)
  • Natrice tassellata (Natrix tessellata), spesso confusa con la vipera per il suo aspetto.

L’unico serpente appartenente al gruppo dei boa in Italia è il boa delle sabbie (Eryx jaculus). Nativo asiatico-nord africano, è possibile rinvenirlo su qualche costa meridionale della Sicilia a seguito di un’introduzione dovuta, si pensa, ai Greci in tempi remoti. Di abitudini notturne, si ciba di topi, lucertole e lumache. Insieme alla vispera comune (Vipera aspis) è una specie ovovivipara.

Di sotto trovate una foto di una natrice dal collare.

Serpenti di mare italiani

In Italia non sono presenti specie di serpenti marini; questi infatti si trovano tipicamente in località tropicali dell’Oceano Pacifico e Indiano. Normalmente è possibile rinvenirli in prossimità delle coste legate alle formazioni coralline in cui nuotano le loro prede (i pesci), ma è possibile incontrarli anche in mare aperto a seguito di spostamenti da un’areale all’altro.

Anche se non esistono serprenti di mare italiani, vale la pena specificare che, come già menzionato, alcuni serpenti vivono in prossimità dell'acqua. È il caso della natrice tassellata, come potrete osservare nella foto qui sotto.

Serpenti italiani grandi

Con la lunghezza massima di 250 cm è il cervone (Elaphe quatuorlineata) il serpente più lungo d’Italia e d’Europa. Legato agli uliveti e ambienti tipici della macchia mediterranea, è possibile rinvenirlo fino ai 1000 metri sulle alture toscane e calabresi, mentre è assente in Nord Italia e sulle isole.

Possiede inoltre la capacità di arrampicarsi sugli alberi e di erigersi da terra appoggiandosi alla coda per intimorire i nemici. Si nutre di piccoli mammiferi, uccelli e altri rettili ed è facilmente riconoscibile grazie alla presenza di quattro bande laterali che si estendono lungo tutta la lunghezza del suo corpo. Si tratta di una specie non velenosa e dalle abitudini diurne.

Qui sotto potete vedere un'immagine di un cervone.

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