Trilostano (Vetoryl) per cani: dosaggio, usi ed effetti collaterali

Trilostano (Vetoryl) per cani: dosaggio, usi ed effetti collaterali

Fino alla fine del secolo scorso, la sindrome di Cushing nei cani veniva trattata con un farmaco chiamato mitotano, che aveva il grande inconveniente di causare la distruzione delle ghiandole surrenali. Tuttavia, con l'intensa ricerca di trattamenti alternativi, è stato possibile sviluppare un farmaco più sicuro ed efficace, il trilostano.

Se vuoi saperne di più sul trilostano nei cani, conosciuto anche come Vetoryl, incluso il dosaggio e gli effetti collaterali, non perderti il seguente articolo di AnimalPedia.

Cos'è il Trilostano (Vetoryl)?

Il trilostano è un analogo degli ormoni steroidei che inibisce l'enzima che sintetizza gli ormoni surrenali, in particolare il cortisolo e l'aldosterone. Questo lo rende un farmaco efficace per il trattamento dell'iperadrenocorticismo o sindrome di Cushing, una malattia endocrina caratterizzata dalla presenza di livelli cronici ed eccessivi di cortisolo e aldosterone.

Attualmente, il farmaco è disponibile sotto forma di capsule rigide da 5, 10, 30, 60 e 120 mg. Il prezzo del trilostano per i cani varia a seconda della concentrazione. Come riferimento, il prezzo di ogni capsula da 60 mg varia da 1,5 a 2 €.

A cosa serve il Trilostano nei cani?

Ti stai chiedendo come si cura la sindrome di Cushing nei cani? Dovresti sapere che il trilostano è il farmaco di scelta per il trattamento di questa malattia. In particolare, è utilizzata come terapia unica nel caso del Cushing di origine ipofisaria e combinata con la chirurgia nel caso del Cushing di origine surrenale.

Dosaggio di Trilostano per cani

La dose iniziale per il trattamento della sindrome di Cushing è di 2 mg/kg di peso corporeo. La dose può essere somministrata ogni 24 ore, anche se per una migliore risposta è consigliabile distribuire la dose in due dosi al giorno. Dopo questa dose iniziale, occorre monitorare la risposta dell'animale e adeguare la dose di conseguenza:

  • La persistenza dei sintomi tipici del Cushing (maggiore consumo di acqua, maggiore produzione di urina, maggiore appetito e respiro affannoso), significa che la dose di trilostano è insufficiente, quindi è necessario aumentare la dose.
  • La comparsa di sintomi tipici dell'Addison (sindrome contraria al Cushing caratterizzata da vomito, diarrea, debolezza, decadimento), significa che la dose di trilostano è eccessiva, che è necessario ridurre la dose.
  • Se non ci sono segni clinici, significa che è stata raggiunta la dose efficace che consente di effettuare un buon controllo della patologia.

Le revisioni per la regolazione della dose devono essere effettuate alla settimana, al mese, ai 3 mesi e, successivamente, ogni 3-6 mesi. Va notato che le regolazioni della dose devono sempre essere prescritte da un veterinario professionista.

Come somministrare Trilostano nei cani?

Una volta nota la dose, è importante indicare come somministrare trilostano per i cani:

  • Il farmaco si presenta sotto forma di capsule rigide, quindi deve essere somministrato per via orale, con il cibo.
  • Le capsule non devono essere aperte o divise, poiché il contenuto può causare irritazione della pelle e degli occhi.
  • Va ricordato che il trilostano ha proprietà antiprogesteroniche, quindi le donne in gravidanza o con l'intenzione di esserlo dovrebbero evitare il contatto con le capsule.

Effetti collaterali del Trilostano nei cani

Il trilostano è un medicinale abbastanza sicuro, ma la sua scheda tecnica contiene alcune reazioni avverse che è bene conoscere:

  • Quando si supera la dose necessaria compaiono segni associati all'ipoadrenocorticismo (sindrome di Addison) come vertigini, letargia, anoressia, vomito, diarrea. Normalmente, questi segni sono reversibili dopo il ritiro del trattamento.
  • In caso di overdose grave può verificarsi una crisi adisoniana acuta.
  • Raramente si possono verificare atassia (incoordinazione), ipersalivazione, gonfiore, tremori muscolari e alterazioni cutanee.
  • Sono stati riportati alcuni casi isolati di necrosi delle ghiandole surrenali.
  • Sono stati segnalati alcuni casi di morte improvvisa.

Inoltre, va notato che il trattamento con trilostano può smascherare la presenza di insufficienza renale o di artrite.

Controindicazioni del Trilostano nei cani

La somministrazione di trilostano è controindicata nelle seguenti situazioni:

  • Malattia epatica primaria.
  • Insufficienza renale.
  • Cani sotto i 3 kg.
  • Femmine gravide, in allattamento, e animali da riproduzione.
  • Allergia o ipersensibilità al trilostano o a uno degli eccipienti che accompagnano il principio attivo.
  • Trattamento recente con mitotano: deve essere rispettato un periodo di un mese tra la cessazione della somministrazione di mitotano e l'inizio del trattamento con trilostano.

Inoltre, il trilostano deve essere somministrato con particolare cautela nei seguenti casi:

  • Cani anziani: i marcatori epatici e renali (enzimi epatici, elettroliti, urea e creatinina) devono essere monitorati per garantire l'assenza di insufficienza epatica o renale, tipica dei cani anziani.
  • Diabete mellito: la presenza concomitante di sindrome di Cushing e diabete richiede un monitoraggio specifico.
  • Anemia: il volume delle cellule del sangue e l'emoglobina devono essere monitorati poiché il trilostano può causare diminuzioni significative di questi parametri.
  • Trattamento simultaneo con diuretici risparmiatori di potassio o farmaci IECA (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina).

Questo articolo è puramente informativo, da AnimalPedia non abbiamo la facoltà di prescrivere trattamenti veterinari né realizzare alcun tipo di diagnosi. Ti invitiamo a portare il tuo animale domestico dal veterinario nel caso in cui presenti qualsiasi tipo di malessere o fastidio.

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