Curiosità sul mondo animale

Come si chiama il Dio gatto egizio?

 
Giovanni Rizzo
Di Giovanni Rizzo. 31 ottobre 2021
Come si chiama il Dio gatto egizio?
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Il Dio gatto egizio, a dire il vero, è in realtà una gatta e si tratta della dea egizia Bastet, Bastit o Bast, protettrice degli umani e della casa, e dea della felicità e dell'armonia. Il culto di Bastet, e di conseguenza il culto dei gatti, raggiunsero una diffusione tale che il gatto in Egitto era protetto dalla legge. Era vietato fare loro del male o trasferirli al di fuori dei confini del regno dei faraoni. I gatti potevano vivere nei templi, erano sacri e quando morivano, venivano mummificati come se si trattasse di un faraone o di un nobile egiziano.

Se vuoi sapere come si chiama veramente il Dio gatto egizio, come la dea leonessa egizia si trasformó nella dea gatto egizia non perderti questo articolo di AnimalPedia in cui risolveremo tutti i tuoi dubbi.

Sommario

  1. Il mito di Sekhmet, la dea leonessa
  2. La dea gatto egizia: Bastet
  3. Gatti nell'Antico Egitto

Il mito di Sekhmet, la dea leonessa

Come in tutte le religioni, esistono una serie di miti che servono a spiegare cose che a priori sono difficili da comprendere, ed è il caso del mito di Sekhmet (Sachmis, Sakhmet, Sekhet o Sakhet), la dea egizia veniva rappresentata come leonessa o donna dalla testa di leonessa, la belva più feroce dell'immaginario egizio e si trattava di un alterego della dea gatto egizia.

Secondo la leggenda, il vecchio padre di Sekhmet, il grande dio egizio Ra (creatore del mondo, degli uomini e degli dei), mandò il suo occhio sulla Terra per vedere cosa stava succedendo. Quando vide che dopo averli creati, gli umani gli mancavano il rispetto e lo schernivano disobbedendo alle leggi che aveva creato, Ra si infuriò e decise di punirli mandando la sua amata e potente figlia Sekhmet sulla Terra.

Quando arrivò, Sekhmet si trasformò in una leonessa con una sete di sangue incontrollabile, ed iniziò a divorare ogni umano che si trovava di fronte. E più sangue beveva, più ne voleva. Fu allora che suo padre ed i suoi fratelli iniziarono a preoccuparsi perché il loro proposito era quello di umiliare gli umani ma non quello di estinguerli. Ra parlò, dunque, con Sekhmet ma lei lo ignorò e continuò a divorare tutti gli umani che trovava sul suo cammino.

Sekhmet aveva perso la ragione e Ra dovette trovare una buona idea per domarla: un pomeriggio, mentre la dea leonessa stava facendo un pisolino, ordinò ad alcuni umani di versare del vino di melograno (famoso per ubriacare molto velocemente) intorno a lei, così che quando si fosse svegliata lo avrebbe bevuto, credendo che si trattasse di una pozza di sangue, e cosi fu. Quando la dea egizia Sekhmet si svegliò e vide la pozza di vino, pensando fosse sangue, lo bevve tutto e si ubriacò velocemente, il che le fece capire la catastrofe che stava causando sulla Terra, tornò in sé, e ammansita si trasformó in Bastet, dea gatto egizia.

Ecco perché si dice che le due dee, Bastet e Sehkmet, sono opposte e rappresentano l'equilibrio delle forze della natura, Sekhmet è la parte distruttiva e Bastet la parte pacificatrice.

Come si chiama il Dio gatto egizio? - Il mito di Sekhmet, la dea leonessa

La dea gatto egizia: Bastet

La dea egizia Bastet, raffigurata come una umana con la testa di gatto o semplicemente come gatto nero domestico, divenne, così, la protettrice degli umani, della casa e della magia. Si dice che proteggesse i mortali da piaghe, malattie, spiriti maligni e malocchi e che simboleggiasse la gioia di vivere. Allo stesso modo, proteggeva sia le famiglie che gli animali domestici che vivevano nelle case, in particolare i gatti, che erano considerati la sua rappresentazione sulla Terra.

Ogni anno la dea gatto egiziana voleva che si tenesse una festa in suo onore in cui si beveva molto vino di melograno, gli umani si ubriacavano senza ritegno e davano grandi banchetti. La dea gatto egizia divenne, così, anche un simbolo di fertilità e maternità e di protezione per le donne incinte. Normalmente veniva rappresentata con uno strumento musicale chiamato sistro, poiché amava vedere come gli umani suonavano e ballavano in suo onore, per questo è considerata anche la dea della musica e della danza .

Gli umani, però, dovevano sempre cercare di compiacere la dea per evitare che Bastet si infuriasse e si trasformasse in Sekhmet. Da qui la dualità tra il tenero e pacifico gattino, e la feroce e violenta leonessa.

In principio Bastet era una dea del culto solare, simboleggiante il calore benefico del sole, adorata per la sua potenza, la sua forza, la sua bellezza e la sua agilità, ma col tempo venne sempre più assimilata ai culti lunari e ai gatti. La dea gatto era anche considerata la "Signora dell'Oriente", dove nasce il Sole, al contrario della dea leonessa conosciuta anche come "Signora dell'Occidente", dove il sole muore.

Come si chiama il Dio gatto egizio? - La dea gatto egizia: Bastet

Gatti nell'Antico Egitto

Le prime testimonianze che dimostrano la convivenza dei gatti con gli egizi risalgono al VII millennio a.C., furono ritrovati un uomo ed un gatto in una tomba nel cimitero predinastico di Mostaggeda. Secondo gli esperti, gli egizi tentarono di addomesticare tutti gli animali ma fu solo nel terzo millennio a.C. che ci riuscirono con i gatti. Sebbene riuscissero ad addomesticarli, gli umani ammiravano il carattere e l'indipendenza di questi felini, li trattavano come compagni e non come razza inferiore, consapevoli di non poter esserne proprietari bensì loro amici.

Gli antichi egizi addomesticarono i gatti che vivevano ai confini del delta del Nilo, originariamente per debellare i topi che infestavano i granai. Col passare del tempo, non ci fu casa,tempio o edificio che non registrasse la presenza di almeno un gatto.

Gli umani ammiravano il carattere misterioso, calmo e tenero dei gatti, ma anche feroce e provocatorio, e la capacità di cacciare le loro prede con estrema agilità e grazia. Secondo il Libro dei Morti, gli egizi credevano che Ra, il dio del sole creatore di tutte le cose, assumesse la forma difensiva di Grande gatto eliopolitano per distruggere il serpente Apopi, dio del male assoluto e oscuro nemico del dio-sole Ra, motivo per cui, i gatti, non solo erano considerati la reincarnazione della dea Bastet ma anche di suo padre Ra.

Di conseguenza, i Miw o Mau ("gatto" in egiziano) venivano adorati e molto apprezzati dagli antichi egizi, che preferivano morire di fame piuttosto che mangiarli. Oltre ad essere sepolti con i loro umani venivano mummificati in modo che rinascessero nell'aldilà e venivano sepolti con il rito funebre corrispondente, le leggi dell'Egitto erano molto protettive e uccidere un gatto era punibile con la morte.

Come si chiama il Dio gatto egizio? - Gatti nell'Antico Egitto

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