Diete equilibrate

I cani possono mangiare i mandarini?

 
Giuseppe Antonio Terlizzi
Di Giuseppe Antonio Terlizzi. 14 gennaio 2021
I cani possono mangiare i mandarini?
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I cani e la frutta: una storia di amore e odio! Uno degli alimenti che ha nutrito l’uomo e gli animali sin dall'alba dei tempi spesso è apprezzata dal nostro amico a quattro zampe ma a volte non tollerata dal suo stomaco.

La frutta presenta uno straordinario ventaglio di specie, di varietà e incroci: per dare un’idea soltanto dell’ananas ne esistono circa 100 tipologie differenti! Ma gli agrumi? Possono essere mangiati dai cani? I cani possono mangiare i mandarini? Scoprilo nel nostro articolo di AnimalPedia.

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Sommario

  1. Benefici e proprietà dei mandarini
  2. I cani possono mangiare i mandarini?
  3. Come dare i mandarini al cane

Benefici e proprietà dei mandarini

Il Citrus reticulata, comunemente conosciuto come mandarino, è un frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae. Presenta un colore arancio sgargiante e un intenso profumo e viene colto dall'omonima pianta nel periodo che va dall'autunno alla primavera. La sua maturazione è suggerita dal cambio di colore che vira dal verde scuro fino ad un vivido arancione. Insieme al cedro e al pomelo formano la famiglia degli agrumi, frutti associati immediatamente alla vitamina C e alla prevenzione dei malanni invernali. Naturalmente i luoghi comuni indicano spesso la verità, ma non la dicono completamente. Gli agrumi, compresi i mandarini, oltre alla vitamina C contengono innumerevoli micro e macro nutrienti che possono migliorare (e in alcuni casi inficiare) la salute del nostro cane. Andando a scomporre in fattori la tabella nutrizionale di un comune mandarino troveremo importanti informazioni che ci aiuteranno a definirne il successo o l’insuccesso nutritivo per il nostro caro amico a quattro zampe:

  • Elevati livelli di vitamina C
  • Alto tenore di vitamina A
  • Discreto quantitativo di Vitamina B1, B2, B3
  • Sali minerali: ferro, magnesio, calcio e potassio
  • La presenza di carboidrati e zuccheri si equivalgono
  • Pochissimi grassi, poche proteine e colesterolo assente

Se da un lato i pochi grassi e l’assenza di colesterolo ci rincuorano dall'altra l’elevato tenore in zuccheri ci deve far riflettere. Come ripetono i medici veterinari ad ogni consulenza alimentare gli zuccheri non sono alleati dei carnivori domestici, tanto meno del cane. Ma è possibile raggiungere una proporzione tra danno e beneficio? Certamente, si chiama moderazione!

I cani possono mangiare i mandarini?

L’alimentazione di ogni essere vivente è commisurata, improntata e proporzionata al proprio sistema digestivo. I nostri cani sono dei carnivori domestici e, in quanto tali, sono predisposti maggiormente all'assunzione, la digestione e il metabolismo di proteine animali. Naturalmente le proteine non sono l’unico elemento nutritivo di cui hanno bisogno i nostri amici a quattro zampe, ma di certo si dovranno bilanciare e proporzionare in modo razionale con gli altri nutrienti. Il sistema digestivo dei cani è radicalmente diverso da quello di noi esseri umani. Presentano un intestino di esigua lunghezza e quindi molti nutrienti, vitamine o zuccheri non vengono assorbiti e metabolizzati con la stessa velocità ed efficacia. La scarsa predisposizione alla digestione di un elemento nutritivo ne determina il bioaccumulo con inevitabili conseguenze sulla salute del nostro cane. La frutta, e soprattutto i mandarini, presentano un’indubbia componente zuccherina che assunta in quantità elevate possono portare a problematiche cliniche nel nostro cane:

  • Patologie ascrivibili alla cavità boccale: carie, gengivite, parodontite. Lo zucchero può essere definito il peggior nemico dei denti. L’interazione tra zuccheri, batteri, saliva e residui di cibo portano all'insorgenza del tartaro. Questa placca che si forma sulla superficie dentale può esitare in carie, flogosi delle gengive e, in fine, in parodontiti.
  • L’assunzione costante anche di piccole quantità di zuccheri può esitare in problematiche endocrine come il diabete. L’indice glicemico nel cane deve essere tenuto sempre sotto controllo per evitare di sfociare in problematiche secondarie.
  • L’obesità può rappresentare una conseguenza logica dell’eccessiva assunzione di zuccheri sia di natura industriale che naturale come quelli contenuti nei mandarini. È risaputo che l’obesità di ogni ordine e grado rappresenta un problema da superare per ristabilire la salute del nostro cane.
  • Zuccheri e pancreas vanno a braccetto, per questo ad un’eccessiva assunzione di zuccheri può corrispondere una pancreatite. Il consumo di zuccheri obbliga il pancreas a secernere enzimi in eccesso per metabolizzare il glucosio. Con il passare del tempo questa produzione finisce per provocare flogosi della ghiandola endocrina.
  • Alterazioni del sangue e dell’apparato cardiovascolare. Gli zuccheri provocano l’eccitazione dell’apparato circolatorio provocando disfunzioni contrattili con conseguenti aritmie.

Tutta questa panoramica clinica serve a spiegare a quali problemi può portare la somministrazione di zuccheri nel cane. Dobbiamo sempre tenere in conto che ogni premio che diamo al nostro animale domestico va a spostare l’ago del bilanciamento energetico verso l’eccesso. Se in casa abbiamo adottato una dieta industriale per la sussistenza e il mantenimento energetico del cane sarà importante evitare gli eccessivi regalini in formato di biscotti ma anche di frutta. Una dieta industriale ha tutto il necessario per far vivere il nostro cane in salute ed è un peccato imbrogliare noi stessi e il veterinario che ce l’ha consigliata somministrando assiduamente alimenti extra che non portano altro che a scompensi alimentari. Dare il mandarino al cane non è una tragedia, questo è ovvio, ma bisognerà farlo in modo moderato.

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Come dare i mandarini al cane

Quante volte abbiamo sentito la frase “la natura è perfetta”? Immagino innumerevoli volte ma se ci soffermassimo per un attimo a pensarci capiremmo che è una frase reale e concreta. Prendiamo un mandarino ad esempio: è un frutto dalle esigue dimensioni protetto da una buccia facile da rimuovere che scopre un frutto composta da meno di 10 spicchi. In questo caso la natura ha già razionato il frutto che, in un’ottica generosa, sarà destinato per tre quarti all'uomo e il restante quarto al proprio animale domestico: il cane! Naturalmente questa non è un postulato botanico, ma un modo simpatico per dire che la condivisione non fa mai male se ben modulata. Dare 2/3 spicchi di mandarino al proprio cane una tantum non rappresenta un problema ma, anzi, un buon modo per premiare il nostro fedele amico. L’unica accortezza da seguire e il denocciolamento: come spesso accade la frutta presenta dei semi di dura consistenza che se accumulati nell'intestino del nostro cane possono esitare in una preoccupante occlusione. Di certo i semi del mandarino non sono grandi quanto quelli di una pesca e questo ci rincuora. Però eliminarli (se presenti) prima di somministrarli al cane può essere un modo per prevenire ed evitare qualsiasi tipo di problema.

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