Curiosità sul mondo animale

Pesci ossei: esempi e caratteristiche

 
Ana Diaz Maqueda
Di Ana Diaz Maqueda. 16 gennaio 2025
Pesci ossei: esempi e caratteristiche

I pesci ossei o osteitti sono un gruppo numeroso di animali che, insieme ai condritti o pesci cartilaginei e ai pesci senza mascelle, rappresentano la maggior parte dei pesci conosciuti. Essi si sono evoluti da antenati comuni chiamati ostracodermi, i vertebrati più antichi esistenti.

In questo articolo di AnimalPedia parliamo delle caratteristiche dei pesci ossei e mostreremo alcuni esempi con immagini e curiosità. Continua a leggere!

Sommario
  1. Cosa sono i pesci ossei o osteitti?
  2. Differenze tra pesci ossei e cartilaginei
  3. Classificazione dei pesci ossei
  4. Caratteristiche dei pesci ossei
  5. Habitat dei pesci ossei
  6. Dieta dei pesci ossei
  7. Riproduzione dei pesci ossei
  8. Esempi di pesci ossei
  9. Immagini di pesci ossei

Cosa sono i pesci ossei o osteitti?

I pesci ossei o osteitti sono vertebrati gnatostomi il cui scheletro è costituito principalmente da ossa completamente calcificate e poche parti cartilaginee. Questi pesci sono conosciuti come gnatostomi per via della presenza di mandibole. Fino ad allora i pochi animali vertebrati esistenti non avevano tale caratteristica ed erano agnati, ossia dotati di scheletro ma privi di mascelle o mandibole.

L'apparizione delle mascelle rappresentò un vero e proprio progresso per questi animali, che grazie all'aumentata muscolatura della bocca migliorarono le loro abilità di caccia. Inoltre, sono comparsi anche denti veri o denti ossei e pinne accoppiate, che hanno migliorato il movimento.

Differenze tra pesci ossei e cartilaginei

Sia i pesci ossei che i pesci cartilaginei o condritti hanno le mascelle. La differenza principale tra i due gruppi sta nel fatto che nei condritti il resto dello scheletro è formato da cartilagine.

Sebbene entrambi gli animali appartenenti a questi due gruppi respirino attraverso le branchie (ad eccezione dei dipnoi), esistono comunque differenze rilevanti tra di essi. Nei condritti le branchie hanno prolungamenti chiamati setti branchiali, poiché essi non avendo un tipo di respirazione volontaria necessitano di muoversi continuamente affinché l'acqua passi attraverso questi organi. I pesci ossei invece possiedono una respirazione volontaria, possono inspirare ed espirare, motivo per cui non possiedono setti branchiali.

Un'altra differenza tra pesci ossei e cartilaginei sta nell'apparato uro-genitale. Nei condritti, tutti i dotti si svuotano nella cloaca per rimuovere gli scarti e, nel caso dei maschi, questa viene utilizzata anche come via spermatica (dotto di Wolff) condivisa con il dotto escretore. Nelle femmine ciò non si verifica poiché hanno i dotti mulleriani indipendenti da quelli escretori. Negli osteitti, i dotti escretori e le vie spermatiche sono indipendenti nei maschi. Mentre nelle femmine c'è un legame tra il dotto mulleriano (ovidotto) e l'ovisacco. Alcune specie di pesci ossei, invece, sono dotate di vescica natatoria, fenomeno mai riscontrato nei condritti.

Entrambi i gruppi presentano squame ma di diversa costituzione. Le squame dei condritti sono chiamate placoidi o denticoli dermici e possono trasformarsi in spine a livello anteriore delle pinne dorsali o in aghi collegati a ghiandole velenifere. Nelle squame degli osteitti si mantiene uno strato osseo interno che proviene dal guscio degli ostracodermi (un'antica classe estinta di pesci agnati, considerati i vertebrati più antichi esistenti). Questo strato diventando molto sottile, ha formato le scaglie dei pesci ossei. Di queste ne abbiamo due tipi:

  • Scaglie cicloidi: a bordo liscio.
  • Scaglie ctenoidi: con bordi seghettati.

Classificazione dei pesci ossei

I resti fossili più antichi ritrovati degli osteitti risalgono al periodo Devoniano. I pesci ossei si dividono in due classi evolutive:

Attinopterigi

Gli attinopterigi sono caratterizzati dall'avere pinne ricoperte di pelle sostenute da raggi cornei. Evolutivamente si dividono in condrostei, olostei e teleostei.

  • Condrostei: ad oggi ne esistono pochi esemplari, come ad esempio gli storioni e i Polipteridi. I Condrostei sono caratterizzati dall'avere un corpo ricoperto da placche ossee e uno scheletro prevalentemente cartilagineo.
  • Olostei: all'interno di questo gruppo di pesci sopravvivono attualmente le aguglie.
  • Teleostei: si sono evoluti dagli olostei durante il Mesozoico, sostituendo i gruppi di pesci più antichi durante il Cretaceo. Costituiscono ad oggi la maggior parte dei pesci conosciuti.

Sarcopterigi

I sarcopterigi rappresentano il gruppo più importante in termini di evoluzione dei vertebrati terrestri. Sono caratterizzati dall'avere pinne lobate e carnose. Si suddividono in:

  • Attinisti: i loro primi reperti fossili corrispondono al Devoniano e furono sostituiti verso la fine del Paleozoico dagli attinopterigi. Questi sono i pesci ossei più vicini ai vertebrati terrestri. Possiedono una pinna caudale divisa in tre lobi.
  • Dipnoi: sono pesci che si sono adattati a vivere in pozzanghere e fiumi poco profondi. Oltre alle branchie, possiedono i polmoni, quindi sono pesci polmonati. Possiamo trovare i generi Neoceratodus, Protopterus e Lepidosiren.
Pesci ossei: esempi e caratteristiche - Classificazione dei pesci ossei

Caratteristiche dei pesci ossei

Finora abbiamo illustrato alcune delle caratteristiche più importanti dei pesci ossei o osteitti. Questi animali formano un gruppo molto eterogeneo, sebbene condividano diverse peculiarità comuni che li uniscono.

Come ci indica il nome, gli osteitti sono caratterizzati principalmente dall'avere uno scheletro costituito da ossa calcificate. Inoltre, la loro testa è composta da due parti: la scatola cranica che protegge il cervello e lo splancnocranio, che forma la mascella. In questa mascella troviamo due ossa molto importanti:

  • Osso quadrato, che dà origine al martello dell'orecchio medio dei mammiferi.
  • Osso articolare, che dà origine all'incudine dell'orecchio medio dei mammiferi.

Un'altra caratteristica dei pesci ossei è che la loro pelle è costituita dall'epidermide, dove troviamo le ghiandole mucose, e dal derma. Il derma dà origine alle squame. Come abbiamo visto precedentemente, queste provengono da un sottile strato di ossa che ha avuto origine in un antico gruppo di pesci chiamati ostracodermi. In alcune specie, le ghiandole mucose possono acquisire una proteina tossica, diventando ghiandole velenifere.

Alcuni pesci ossei, soprattutto quelli che vivono a grandi profondità, possono avere una struttura chiamata fotoforo. Il fotoforo è un organo che emette luce e può essere semplice o complesso come l'occhio umano, dotato di lenti, otturatori, filtri di colore e riflettori. La luce viene prodotta dalle reazioni metaboliche dell'animale o è associata a batteri simbiotici all'interno dell'organo. L'identificazione del tipo a cui esso appartiene è importante nel riconoscimento dei pesci bentonici. Inoltre, vengono utilizzati principalmente per attirare le prede o confondere i predatori.

Tra le parti del corpo dei pesci ossei si distinguono le pinne. La dorsale, la caudale e l'anale sono le più strane poiché hanno una posizione che segue il piano sagittale dell'animale. Le pettorali e le ventrali sono accoppiate.

Vescica natatoria nei pesci ossei

I pesci ossei hanno un organo di galleggiamento chiamato vescica natatoria, ossia una sacca piena di gas a pareti flessibili situata dorsalmente sotto la colonna vertebrale e sopra il tratto digestivo. Attraverso un complesso sistema di scambi di gas con il sangue controlla la galleggiabilità e permette al pesce di salire o scendere nell'acqua senza dover utilizzare i muscoli. La vescica natatoria è composta da 1 o 2 camere di ghiandole gassose.

Se esiste un collegamento (condotto pneumatico) con il tubo digerente si parla di vescica natatoria fisostoma, dove i gas vengono rilasciati nel tratto digestivo. Se invece non sono collegati, si parla di vescica natatoria fisoclista che rilascia i gas attraverso il sistema circolatorio. In entrambi i casi l'organo risulta molto irrorato.

Sistema circolatorio dei pesci ossei

I pesci ossei hanno un sistema circolatorio semplice, con il sangue che passa attraverso il cuore solo una volta per ogni giro. Il cuore è tubolare e presenta un seno venoso che raccoglie il sangue, un atrio ed un ventricolo che lo pompa. Il sangue arriva dalle vene del corpo cariche di anidride carbonica al cuore. Il ventricolo poi lo spinge alle branchie, dove viene ossigenato e circola attraverso le arterie per essere distribuito in tutto il corpo. Il ritorno del sangue al cuore avviene attraverso le vene. L'arteria branchiale lo trasporta alle branchie per l'ossigenazione. Pertanto la circolazione in questi animali è chiusa, semplice e incompleta, con un solo circuito che crea miscelazione del sangue.

Gli osteitti possiedono organi sensoriali speciali chiamati linee laterali. Essi sono costituiti da canali che corrono lungo i lati della testa e del corpo collegati con l'esterno tramite piccoli pori. La loro funzione principale è quella di rilevare vibrazioni a bassa frequenza, ma in alcune specie possono anche rilevare campi elettrici a bassa potenza.

Habitat dei pesci ossei

I pesci ossei sono animali acquatici quindi hanno bisogno di acqua per mantenersi idratati e per poter svolgere la respirazione e altre funzioni vitali.

Questi animali hanno colonizzato tutti gli ambienti acquatici e si possono trovare sia in acque dolci come fiumi, laghi o lagune, sia in acque salate come mari e oceani dove vivono a diversi livelli, ossia zone meno profonde o più profonde. In tal modo, esistono pesci ossei d'acqua salata e pesci ossei d'acqua dolce.

Dieta dei pesci ossei

Essendo un gruppo di pesci così numeroso, la varietà di diete risulta molto ampia. Alcuni sono erbivori e si nutrono di alghe, altri filtrano l'acqua prelevando piccole particelle di cibo e altri ancora sono veri e propri predatori come i tonni.

I pesci ossei hanno il senso del gusto che si estende a livello della pelle e anche all'interno della bocca grazie ai chemocettori, ossia papille gustative sparse sull'epitelio superficiale dei solchi delle papille della lingua. Ogni papilla gustativa è composta da diverse decine di cellule di vario tipo: cellule di supporto, cellule basali e cellule sensoriali del gusto. La superficie apicale di queste è dotata di microvilli che sporgono dall'epitelio superficiale. Associate ad esse ci sono anche una serie di fibre nervose che trasportano informazioni al cervello.

Pesci ossei: esempi e caratteristiche - Dieta dei pesci ossei

Riproduzione dei pesci ossei

Negli osteitti gli organi maschili e femminili non si differenziano. La fecondazione è quasi sempre esterna e sono animali ovipari. Le femmine e i maschi rilasciano i loro gameti all'esterno per poi essere fecondati. Normalmente la femmina depone le uova non fecondate in una zona protetta, dove il maschio le feconda espellendo su di esse i suoi gameti. Nel caso in cui avvenga la fecondazione interna, i pesci possiedono un organo chiamato gonopodio che funge da aggancio. Essa risulta comunque molto rara in queste specie.

Esempi di pesci ossei

Ora che abbiamo spiegato le principali caratteristiche dei pesci ossei, di seguito elenchiamo degli esempi più rappresentativi:

  • Storione comune (Acipenser sturio)
  • Pesce spatola americano (Polyodon spathula)
  • Calamittide del Calabar (Erpetoichthys calabaricus)
  • Luccio alligatore (Atractosteus spatula)
  • Nelma (Stenodus nelma)
  • Salmone del Danubio (Hucho hucho)
  • Pesce rospo (Halobatrachus didactylus)
  • Sgombro (Scomber scombrus)
  • Orata (Sparus aurata)
  • Nasello (Merluccius merluccius)
  • Pesce pagliaccio (Amphiprion ocellaris)
  • Pesce chirurgo blu (Paracanthurus hepatus)
  • Amphichaetodon howensis
  • Pesce luna (Mola mola)
  • Ricciola (Seriola dumerili)
  • Tracina drago (Trachinus draco)
  • Marlin striato (Kajikia audax)
  • Scalare (Pterophyllum scalare)
  • Guppy (Poecilia reticulata)
  • Neon (Paracheirodon innesi)

Immagini di pesci ossei

E per vedere meglio che aspetto hanno i pesci ossei, condividiamo di seguito una serie di affascinanti immagini che corrispondono ad alcuni degli esempi precedenti:

1. Storione comune (Acipenser sturio)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche - Immagini di pesci ossei

2. Pesce spatola americano (Polyodon spathula)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

3. Calamittide del Calabar (Erpetoichthys calabaricus)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

4. Luccio alligatore (Atractosteus spatula)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

5. Salmone del Danubio (Hucho hucho)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

6. Pesce rospo (Halobatrachus didactylus)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -
Immagine: hablemosdepeces.com

7. Sgombro (Scomber scombrus)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

8. Orata (Sparus aurata)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

9. Pesce pagliaccio (Amphiprion ocellaris)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

10. Pesce chirurgo blu (Paracanthurus hepatus)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

11. Amphichaetodon howensis

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

12. Pesce luna (Mola mola)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

13. Ricciola (Seriola dumerili)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

14. Tracina drago (Trachinus draco)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

15. Scalare (Pterophyllum scalare)

Pesci ossei: esempi e caratteristiche -

Se desideri leggere altri articoli simili a Pesci ossei: esempi e caratteristiche, ti consigliamo di visitare la nostra categoria Curiosità sul mondo animale.

Bibliografia
  • Albuja, V., & Merizalde, P. (2012). Zoología: vertebrados (No. 636 Al156z Ej. 1 025006). Escuela Politécnica Nacional.
  • Álvarez, F. P., Padilla, F., Cuesta, A., & López, A. E. C. (2003). Zoología aplicada. Ediciones Díaz de Santos.
  • Llosa, Z. B. (2003). Zoología general. EUNED.
Scrivi un commento
Aggiungi un'immagine
Fai click per aggiungere una foto insieme al commento
Ti è piaciuto l'articolo?
Immagine: hablemosdepeces.com
1 di 18
Pesci ossei: esempi e caratteristiche