Curiosità sul mondo animale

Ciclo vitale della farfalla

 
Nick A. Romero H.
Di Nick A. Romero H., Biologo ed educatore ambientale. 24 gennaio 2021
Ciclo vitale della farfalla

La classe Insecta è la più abbondante rispetto al resto delle specie presenti sul pianeta. All'interno di questo gruppo troviamo l'ordine dei Lepidotteri, di cui fanno parte farfalle e falene. Questi animali sono importanti dal punto di vista scientifico, poiché costituiscono degli ottimi bioindicatori. La loro presenza o assenza rappresenta infatti un importante segnale dello stato di salute di un ambiente, essendone esse completamente dipendenti nei vari stadi del loro sviluppo.

In questo articolo di AnimalPedia vi spiegheremo nel dettaglio il ciclo vitale della farfalla, le sue caratteristiche e curiosità.

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Sommario

  1. Quanto vive una farfalla?
  2. La riproduzione delle farfalle
  3. Ciclo vitale della farfalla

Quanto vive una farfalla?

La durata della vita di una farfalla adulta è variabile poiché legata a diversi fattori, come ad esempio:

  • Il tipo di farfalla.
  • Esposizione ai predatori.
  • Le condizioni ambientali in cui nasce.
  • L'attività umana nel loro habitat.

Generalmente, la durata di vita di una farfalla di grandi dimensioni può essere più lunga rispetto a una di piccole dimensioni, poiché riesce a resistere con maggior faciltà o ad evitare certi impatti, con una durata media di 1 anno.

Le farfalle più piccole e fragili, in linea di massima vivono solo qualche giorno o una settimana, solo alcune possono raggiungere un mese di vita. All'interno delle farfalle di piccole dimensioni troviamo alcune più longeve: la farfalla Nymphalis antiopa e il Danaus plexippus, che possono vivere diversi mesi. Si sono registrati casi di esemplari che sono riusciti a raggiungere quasi un anno di vita.

La riproduzione delle farfalle

L'accoppiamento è alla base del ciclo vitale delle farfalle. Il processo riproduttivo della farfalla inizia con il corteggiamento da parte del maschio. Attraverso il volo, egli procederà a rilasciare feromoni per attirare la femmina. Se è disposta a riprodursi, risponderà al maschio rilasciando altrettanto i suoi feromoni.

Le farfalle presentano dimorfismo sessuale, il che significa che maschi e femmine sono visivamente diversi. Infatti, i maschi sono in grado di identificare le femmine in base ai colori e alle forme delle loro ali.

Gli organi riproduttivi della farfalla si trovano nell'addome, per cui uniscono le punte, guardando ciascuna dalla parte opposta. Il maschio introduce il suo organo riproduttore e libera la sacca dello sperma, con cui fertilizza le uova che si trovano all'interno della sua compagna.

A questo punto le femmine avranno la possibilità di scegliere il momento e il luogo in cui deporre le uova. Generalmente sceglieranno le piante maggiormente protette e nascoste da possibili predatori, le quali saranno la prima fonte di nutrimento dopo la schiusa delle uova. Alcuni esemplari, con il fine di proteggere la loro prole, depongono le uova in piante distinte.

Per ulteriori informazioni non perdetevi il nostro articolo di AnimalPedia "Come nascono le farfalle?"

Ciclo vitale della farfalla - La riproduzione delle farfalle

Ciclo vitale della farfalla

Il ciclo di vita della farfalla si suddivide in quattro fasi. Le prime tre fasi durano tra i 30 e i 120 giorni, a seconda della specie e delle condizioni ambientali. Vediamo in dettaglio le caratteristiche di ogni fase del ciclo vitale della farfalla:

Uovo

Le dimensioni e il colore delle uova variano a seconda della specie, e in genere, una una pianta utilizzata per l'ovodeposizione, non viene scelta da altre farfalle, probabilmente per evitare la concorrenza tra i bruchi.

Le uova possono essere deposte singolarmente o in gruppo e se le condizioni ambientali sono sfavorevoli, la farfalla eviterà di deporle. Si tratta, infatti, della fase di maggiore vulnerabilità poiché sono suscettibili alla predazione da parte di altre specie. Questa fase può durare alcuni giorni o diverse settimane.

Poco prima del momento della schiusa, l'uovo diventa scuro e il giovane bruco può essere visto muoversi al suo interno. Prima ritaglia una sorta di "coperchio" circolare nell'involucro rigido dell'uovo, quindi spinge il corpo fuori dell'uovo contorcendosi.

Bruco

Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio vuoto dell'uovo. Ciò gli fornisce l'alimentazione necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite.

I bruchi sono coperti da un esoscheletro di chitina che li protegge e alcune specie si sviluppano in gruppo, mentre alcuni individui rimangono soli. Nel primo caso i bruchi godono di vantaggi come la termoregolazione, la difesa contro i predatori e la cooperazione per il consumo delle foglie. Nel secondo caso gli animali sono meno esposti all'attacco di parassiti e predatori, così come alla concorrenza per il cibo.

Crisalide o pupa

Chiamata anche pupa o colloquialmente "bozzolo", è una fase in cui l'animale rimane fisso in un luogo che ha scelto, ma in esso avvengono grandi trasformazioni attraverso un processo chiamato "metamorfosi".

Le farfalle hanno sviluppato strategie adattive in questa fase, per cui le crisalidi hanno forme e colori particolari che le fanno passare quasi inosservate. Anche questa fase può durare diversi giorni, ma come per le precedenti dipenderà dalla specie.

Poco prima dello sfarfallamento, il colore della farfalla adulta diventa leggermente visibile. L'involucro della pupa si fende e la farfalla comincia ad uscire.

Adulto

Una volta uscito dalla crisalide, l'individuo è umido (a causa del liquido contenente i prodotti di rifiuto accumulati durante lo stadio pupale), ma una volta che spiega le ali e si asciuga, è in grado di volare. La farfalla completamente sviluppata ha un tipo di vita totalmente differente da quella del bruco: mentre questo si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi.

Ciclo vitale della farfalla - Ciclo vitale della farfalla

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Bibliografia
  • De la pava S, N. y Sepulveda C, P. (2012). Aspectos del desarrollo de danaus plexippus (lepidoptera: nymphalidae) sobre calotropis procera (apocynaceae) bajo condiciones de laboratorio. Boletín Cientifico Museo de Historia Natural, Universidad Caldas. Disponible en: http://www.scielo.org.co/pdf/bccm/v16n1/v16n1a23.pdf
  • Dénommée P., L. (2010). La cría de mariposas diurnas y su gestión para la producción de artesanías en la comunidad «Niños Héroes de Chapultepec» Tenosique, estado de Tabasco, México. Tesis de maestría, Universidad de Sherbrooke, Canadá. Disponible en: http://aleph.ecosur.mx:8991/exlibris/aleph/a22_1/apache_media/VBJBBCRR7GVSSY36RPN5HABMAGM5DQ.pdf
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