Esistono gli unicorni?
Nessuno ha mai provato l'esistenza degli unicorni. Gli scienziati direbbero che gli unicorni non esistono e che fanno parte della mitologia. Nelle culture di tutto il mondo esistono,però, storie sugli unicorni, dalla Cina, all'India, all'Africa, al Medio Oriente e agli Stati Uniti. La maggior parte di queste culture ha elaborato racconti sugli unicorni in modo indipendente. Perché tutti descrivono questa creatura in modo molto simile se non è mai esistita?
Da dove provengono le storie su questi animali, sono mai esistiti sul nostro Pianeta? Non perdetevi questo articolo di AnimalPedia nel quale scopriremo insieme se gli unicorni sono esistiti davvero o no.
La leggenda dell'unicorno
L'unicorno è una creatura leggendaria che è stata descritta fin dall'antichità come un animale con un unico grande corno a spirale che sporge dalla fronte. L'unicorno è stato raffigurato in antichi sigilli della Civiltà della Valle dell'Indo ed è stato menzionato dagli antichi greci negli studi di storia naturale di vari scrittori, tra cui Ctesia di Cnido, Strabone, Plinio il Giovane, Claudio Eliano e Cosma Indicopleuste. Ctesia di Cnido descrisse nel suo Indica (400 a.C. circa) il Nord dell'India evidenziando la fauna del paese. Parla dell'unicorno come di un animale selvatico, simile a un cavallo o ad un asino, ma bianco, con occhi azzurri e munito di un corno di circa 70 cm di lunghezza. Secondo lo scritto, questo corno aveva proprietà medicinali che poteva alleviare alcuni disturbi.
Nel folklore europeo, l'unicorno è spesso raffigurato come un animale bianco simile ad un cavallo o ad una capra con un lungo corno, zoccoli biforcuti e, talvolta, una barbetta di capra. Nel Medioevo e nel Rinascimento, era comunemente descritto come una creatura dei boschi estremamente selvatica, simbolo di purezza e grazia, che poteva essere catturata solo da una vergine. Nelle enciclopedie, si diceva che il suo corno avesse il potere di rendere potabile l'acqua inquinata e di guarire le malattie. In epoca medievale e rinascimentale talvolta veniva "spacciato" il dente del narvalo (Monodon monoceros) per corno di unicorno.
D'altra parte, alcune traduzioni della Bibbia interpretarono la parola ebraica reʼém come "unicorno", mentre altre versioni delle scritture gli diedero il significato di "rinoceronte", "bue", "bufalo", "toro" o "uro" (bovino estinto), probabilmente perché non c'era chiarezza sul vero significato del termine. Più tardi, tuttavia, gli studiosi tradussero la parola come "buoi selvatici".
Ma quindi gli unicorni sono esistiti davvero? Ora che conosciamo alcune delle leggende e delle storie più popolari, vediamo qual'è la verità.
Il vero unicorno
La vera storia degli unicorni è legata a un animale conosciuto come elasmoterio, un genere estinto di rinoceronte vissuto in Eurasia durante il Pliocene e il Pleistocene. Questo rinoceronte gigante abitò l'Eurasia ed apparteneva all'ordine Perissodactyla, alla famiglia Rhinocerotidae ed al genere, anch'esso estinto Elasmotherium.
La caratteristica principale di questo animale era la presenza di un grande corno, lungo circa 2 metri, molto spesso, probabilmente prodotto dell'unione dei due corni caratteristiche in alcune specie di rinoceronti. Alcuni, infatti, hanno ipotizzato che la sopravvivenza di Elasmotherium in tempi storici possa essere l'origine del mito dell'unicorno, dal momento che la descrizione dell'animale corrisponde benissimo all'unicorno karkadann della Persia, e all'unicorno zhi della Cina.
Questo mammifero era di taglia davvero gigantesca poiché raggiungeva l'altezza di due metri al garrese e la lunghezza di sei metri. Si stima che questi animali pesassero da 3,5 a 5 tonnellate ma che a dispetto della loro taglia fossero veloci corridori. I denti, come anche agli zoccoli, erano simili a quelli dei cavalli e indicano che probabilmente la loro dieta fosse a base di erbe dure.
Anche se non è escluso che la caccia massiccia da parte dei primitivi possa averli spinti all'estinzione, non ci sono prove concrete a questo proposito. Gli studi indicano piuttosto che si trattava di una specie poco comune e poco diffusa e che probabilmente i cambi climatici dell'epoca ne hanno causato la scomparsa.
Gli unicorni esistono?
Se si considera la specie Elasmotherium sibiricum come il "vero unicorno", ci sono diversi reperti fossili che provano la sua esistenza. Sono stati trovati resti dell'animale in Europa ed in Asia, soprattutto in Russia, principalmente denti, cranio e ossa della mascella. Gli specialisti hanno suggerito che la specie presentava dimorfismo sessuale a causa di alcune differenze e somiglianze trovate in vari crani di individui adulti. Gli unicorni, come li conosciamo oggi invece, non sono esistiti, quindi, non ci sono prove della loro presenza sul pianeta.
Una delle conclusioni più importanti degli studi su questi animali è che i rinoceronti moderni si "separarono" dai loro antenati circa 43 milioni di anni fa e l'Elasmotherium sibiricum fu l'ultima specie di questa antica stirpe di animali.
È incredibile come i miti e le leggende ci incuriosiscano tanto dal volerne sapere di più sugli animali che hanno dato il via ed hanno ispirato la creazione di tali racconti. A questo proposito possiamo valorare maggiormente l'importanza degli studi scientifici dei reperti fossili, grazie ai quali è possibile raggiungere importanti conclusioni sul passato evolutivo delle specie che, oggigiorno, popolano il pianeta e le possibili cause che hanno portato all'estinzione di molte altre, come nel caso del "vero unicorno".
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- Davis, J. (2018). El unicornio siberiano vivió al mismo tiempo que los humanos modernos. Museo de historia natural del Londres. Disponible en: https://www.nhm.ac.uk/discover/news/2018/november/the-siberian-unicorn-lived-at-the-same-time-as-modern-humans.html
- La Santa Biblia (2007). Versión Reina Valera. Colombia: Grupo Nelson.
- Sooke, A. (2019). La fabulosa historia del origen del mito del unicornio (y por qué sigue causando fascinación). BBC News Mundo. Disponible en: https://www.bbc.com/mundo/vert-cul-46765350