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Perché si dice orca assassina?

Lorena Bonioni
Di Lorena Bonioni, Traduttrice e copywriter junior di AnimalPedia. Aggiornato: 24 luglio 2018
Perché si dice orca assassina?
Orche

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La parola orca viene dal latino Orcinus orca e spesso viene associata all'epiteto di "assassina". È un mammifero ed un grande predatore dell'oceano che, come molti altri animali, uccide le sue prede per divorarle. Perché dunque questo soprannome? Da dove deriva?

Esiste una storia del secolo XVIII tramandata dai balenieri spagnoli che ci spiega il perché di questo appellativo tanto equivoco quanto ingiusto, usato soprattutto nel mondo anglosassone. Tieniti forte perché in questo articolo di AnimalPedia ti spiegheremo tutto sul perché si dice orca assassina.

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I balenieri spagnoli del secolo XVIII

I marinai imbarcati sui balenieri spagnoli del 1700 ebbero la possibilità di osservare da vicino la tecnica di caccia alle balene per opera delle orche marine. In molte occasioni videro gli attacchi e riuscirono a capire che erano pianificati secondo criteri ben precisi: l'attacco avveniva sempre in branco e si sceglieva in anticipo la potenziale preda, quasi sempre accompagnata dal cucciolo di balenottero.

La prima cosa da fare era stremare la madre e il figlio con una persecuzione instancabile per cui alcune orche saltavano sopra il cucciolo per affogarlo e impedire che respirasse, mentre le altre attaccavano la balena madre per impedire che proteggesse il piccolo. Quasi sempre la caccia finiva con il cucciolo affogato. A volte le orche decidevano di avventarsi sul suo corpo per mangiarlo e lasciare andare la balena stremata; altre volte invece ponevano fine anche alla vita della madre per dissanguamento.

Osservando la brutale carneficina ad opera di questi feroci cetacei, i marinai dei balenieri spagnoli cominciarono a chiamare queste orche "assassine di balene", definizione che gli inglesi tradussero come "killer whales" (ovvero balene assassine), invece della più fedele "whales killers", cioè assassine di balene. Quest'ultima sarebbe stata la corretta forma di tradurre l'appellativo originale.

Perché si dice orca assassina? - I balenieri spagnoli del secolo XVIII

Evoluzione dell'orca

L'orca è un mammifero marino che appartiene alla famiglia dei Delfinidi (Delphinidae), riconosciuta nel genere Orcinus già nel 1758 da Linneo. La famiglia dei delfinidi comprende 37 specie e la prima comparsa di esemplari di questa famiglia avvenne circa 11 milioni di anni fa. Il distacco genetico dell'Orcinus orca avvenne 5 milioni di anni fa. La prima descrizione scientifica di questo animale la troviamo in uno scritto di un naturalista svizzero del 1558, dopo aver analizzato un esemplare morto arenato nel Golfo di Greifswald in Germania.

Alla fine dell'Ottocento in Italia sono stati trovati diversi resti fossili pliocenici che sono stati successivamente classificati come appartenenti a parenti stretti dell'orca marina, fossili analizzati e studiati dal geopaleontologo Giovanni Capellini (1833-1922). La riproduzione dell'orca pliocenica scoperta è attualmente esposta a Cetona (Siena), luogo del suo ritrovamento, presso il Museo Archeologico per la Preistoria.

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Caratteristiche fisiche e longevità dell'orca

L'orca è il più grande delfino oceanico: i maschi misurano fino a 9 metri di lunghezza e pesano fino a 5,5 tonnellate. Le femmine sono invece più piccole e raggiungono 7,7 metri di lunghezza arrivando a pesare quasi 4 tonnellate.

Nonostante l'enorme mole, hanno sviluppato una forma idrodinamica che gli permette di nuotare a grandi velocità (arrivano a toccare i 40 km/h) durante i loro instancabili attacchi. La velocità di crociera durante le migrazioni varia tra i 5 e i 10 km/h.

Entrambi i sessi possono raggiungere i 1000 metri di profondità e l'apnea può durare anche 20 minuti. L'enorme ala dorsale e la caratterista combinazione dei due colori bianco e nero, li rende facilmente riconoscibili e non si possono confondere con nessun altro essere marino.

La vita di questi giganti del mare oscilla in un ampio intervallo che va dai 35 ai 50 anni. Tra il 40 e il 50% delle orche marine muore durante i primi sei mesi. Una volta superata questa tappa critica, il tasso di mortalità si abbassa di molto. Gli esemplari femmina vivono più a lungo dei maschi, a volte superando i 60 anni di vita. Addirittura hanno studiato esemplari che sono arrivati a compiere 90 anni. Data la grande difficoltà del procurarsi il cibo in mare e dei grossi rischi, la vita media di questi cetacei rimane sui 20-30 anni.

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Perché si dice orca assassina? - Caratteristiche fisiche e longevità dell'orca

Dove vivono le orche, distribuzione e tipi

L'orca è una specie cosmopolita, ovvero che è diffusa in tutti gli oceani e i mari. A seconda delle aree geografiche, può vivere in acque fredde o temperate, vicino alle coste o in mare aperto. Sono particolarmente diffuse in Nord America, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. Si può avvistare facilmente nel mare del nord Atlantico e Antartico, mentre è più difficile vederle nelle acque dell’Oceano Artico, nelle acque tropicali o nel Mediterraneo.

Esistono tre distinti ecotipi di orca:

  • orche di passaggio: le popolazioni che vi appartengono possono percorrere grandi distanze vicino le coste migrando di continuo. Si raggruppano per piccoli gruppi di almeno 10 esemplari. Si alimentano di mammiferi marini come foche o leoni marini. Hanno le caratteristiche alette dorsali dalla forma triangolare e appuntita.
  • orche residenti: vivono in zone circoscritte e vicine alla costa e le migrazioni sono di brevi distanze. Hanno le alette dorsali ricurve e dalla punta arrotondata. Si uniscono in gruppi numerosi di anche 60 esemplari e si cibano principalmente di pesci e calamari. La riproduzione è endogamica.
  • orche marittime: sono popolazioni che vivono molto lontano dalle coste, a circa 20 km dal litorale, e formano gruppi molto numerosi anche di 75 esemplari. Sono capaci di migrare migliaia e migliaia di chilometri. All'inizio si pensava si cibassero solo di pesci ma in realtà si è scoperto che cacciano soprattutto squali, anche il grosso e temibile squalo bianco. Anche le balene fanno parte della loro dieta. Sono più piccole degli altri due gruppi e hanno l'aletta dorsale dalla punta arrotondata. Diffuse dal Messico all'Alaska, questo gruppo di orche è stato scoperto solo nel 1988 ed è stato chiamato Offshore ("al largo").

Secondo alcuni ricercatori questi tre gruppi appartengono a distinte sottospecie o che si tratta addirittura di specie incipienti. In ogni caso, le orche hanno l'abitudine di legare moltissimo con gli esemplari del proprio gruppo, perciò hanno l'abitudine di non cambiarlo mai.

Perché si dice orca assassina? - Dove vivono le orche, distribuzione e tipi

Comportamento e riproduzione dell'orca

L'orca è considerata come uno dei mammiferi marini più intelligenti sulla terra. Hanno un cervello molto grande che sfruttano con molta facilità. Quando vivono negli acquari, imparano velocemente i trucchi che gli vengono insegnati. La vita in cattività però è molto dura per loro e spesso sviluppano un'attitudine ostile e rude nei confronti dell'essere umano e di altri animali.

Hanno un senso di socialitàmolto sviluppato che si può notare soprattutto nella caccia. Sono cetacei curiosi, capaci di divertirsi e abili nel risolvere problemi. Vivono in gruppi a volte anche molto numerosi (di 100-150 individui) chiamati pod e comunicano attraverso suoni che servono a orientarsi, alimentarsi e comunicare tra loro. Le vocalizzazioni si producono emettendo aria dalle cavità nasali e sono composte da un suoni a frequenza sia alta che bassa. Ogni branco sviluppa un proprio linguaggio chiamato "dialetto" con cui comunicare con gli altri esemplari del gruppo.

Come dicevamo, la loro socialità e la loro cooperazione si manifestano soprattutto durante la caccia. Alcuni pod sono estremamente specializzati per l’attacco a determinate prede come squali, otarie, leoni marini o capodogli. Grazie alla loro destrezza ed intelligenza, utilizzano molte tecniche di caccia e sono addirittura capaci di introdursi nelle reti dei pescatori, mangiarne i pesci impigliati e uscire dalla trappola illesi. I delfini, animali molto intelligenti, non sono capaci di tali prodezze.

Quando si tratta di grossi cetacei, la classica tecnica di caccia è quella di coordinare l'attacco tra più orche: sfiancano per ore la preda e mordendola ripetutamente sulle pinne, le ali, il dorso, il fianco e la testa, fino a che non cede a causa della grossa perdita di sangue. Una tecnica documentata in Antartide, per esempio, mostra come le orche cooperano nell'attacco: se individuano uno o più esemplari distesi su un piccolo iceberg, provocano compatte delle onde verso il pezzo di ghiaccio fino a che non si inclina e fa scivolare la preda in mare.

Nei pod gli individui possono rimanere uniti o disperdersi su aree abbastanza vaste. I gruppi più piccoli sono tipici delle orche di passaggio mentre formano gruppi più grandi quelle residenti. Ciascun gruppo è costituito da più famiglie, dove l’unità di base è una femmina adulta con la prole. Quando i figli sono femmine rimangono con la madre, che abbandonano solo dopo la sua morte per formare altre unità di base. Quando invece i figli sono maschi, restano all'interno del gruppo ma non fanno parte di nessuna famiglia. Il capo è sempre un maschio maturo, facilmente individuabile per la grande pinna triangolare sul dorso, mentre le femmine hanno pinne a morfologia falciforme.

Riproduzione dell'orca

Purtroppo non conosciamo ancora molto sulle abitudini di questi incredibili cetacei, e molto di quello che sappiamo viene dallo studio di esemplari in cattività. L’accoppiamento avviene sempre ventre contro ventre e la femmina gravida ha un periodo di gestazione di 15-18 mesi. Si dà vita ad un solo cucciolo per parto, che misura sui 2-2,5 metri e alla nascita pesa circa 180 kg. Il parto avviene spesso in inverno e il periodo dell'allattamento dura circa 15 mesi. Il latte, una miscela ricca in grassi, è molto nutriente e permette al piccolo di raggiungere pesi considerevoli in tempi brevi. Il tasso di mortalità dei piccoli è molto alto, tra il 37 e il 50%. Sappiamo che i maschi sono poligami e si riproducono sempre fuori dal pod riducendo il rischio di endogamia e che le femmine del pod che non hanno raggiunto l'età fertile (che avviene circa tra i 6 e i 10 anni) aiutano le neo mamme nella cura dei piccoli.

Perché si dice orca assassina? - Comportamento e riproduzione dell'orca

Le orche assassine attaccano l'uomo?

Le orche quando cacciano si dimostrano animali implacabili. Dispongono di un fisico poderoso e non hanno predatori naturali, se si fa eccezione per l'uomo. Si alimentano di pesci e cetacei addirittura più grandi di lei. A volte praticano il cannibalismo. Sono quindi super predatori che si trovano al livello più alto della catena alimentare.

Ciò nonostante, in natura esistono pochissime vittime umane causate dai loro attacchi. Invece si sono registrati diversi attacchi mortali da parte di esemplari in cattività nei confronti degli allenatori. Perché?

Come già ampiamente mostrato, le orche sono animali tremendamente intelligenti: la mancanza di stimoli, gli spazi ridotti, la vicinanza con altri animali e molte altre ragioni sono la causa di questi attacchi sintomo di stress ed ansietà allarmanti. La maggior parte delle orche che vive in cattività non dispongono dello spazio adeguato per esercitarsi e nascondersi, inoltre passano molto tempo ad allenarsi per gli spettacoli per i turisti, invece di passare il loro tempo cacciando e relazionandosi con i propri simili.

Le orche che vivono in cattività si possono distinguere dalle altre per un dettaglio molto particolare: l'aletta dorsale piegata. È un sintomo di tristezza e stress che mostrano solo gli esemplari che vivono nei delfinari, acquari e altri tipi di ambienti zoologici. Questo stato d'animo è nocivo per la salute mentale dell'animale e può essere la ragione per cui nel 2013 la Sea World - la più celebre catena statunitense di parchi marini e zoologici - ha dichiarato di cessare la riproduzione delle orche nei suoi parchi. Nel 2015, poi, nel parco acquatico della catena di San Diego si è deciso di eliminare gli spettacoli di questi animali dal repertorio e finalmente nel 2016 il governatore della California ha firmato l'Orca Protection and Safety Act, varando così la legge che bandisce la riproduzione delle orche in cattività, nonché il loro impiego negli spettacoli d'intrattenimento. Come prossimo passo, l'Animal Welfare Insitute spera di riuscire a portare gli animali in un'area marina protetta, ponendo definitivamente fine alla pratica di tenere le orche in acquario.

La fama di orca assassina risorse proprio in uno dei parchi acquatici della Sea World quando l'orca Tilikum uccise la propria addestratrice affogandola nella piscina. L'orca aveva già mostrato attitudini ostili a quel tipo di vita e al contatto con gli umani, che però i dipendenti dell'azienda ignorarono. Dopo l'accaduto infatti molti lavoratori del parco affermarono che le condizioni in cui viveva l'animale erano insostenibili perché viveva in uno spazio davvero troppo piccolo per un animale abituato agli spazi aperti e alle grandi traversate.

Una delle cose su cui riflettere è sicuramente quanto possiamo influire noi sulla vita degli animali che vengono ammaestrati e addestrati per intrattenerci e divertirci, e ovviamente per il guadagno di queste società. Tu cosa ne pensi? Credi che si stia facendo abbastanza per migliorare la vita di questi grandiosi cetacei e degli animali costretti in zoo? Scrivilo nei nostri commenti.

Perché si dice orca assassina? - Le orche assassine attaccano l'uomo?

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4 commenti
Sua valutazione:
Gianluca P.
si cibano del fegato dello squalo bianco perchè è altamente nutriente
Sua valutazione:
Amber Jane
Sono un appassionata di orche, convivo con la gioia e la voglia di vederle e nuotare con loro, come farò presto in un. Viaggio, ma. Convico anche col dolore nel cuore sapendo come vengono usate, da quella bestia maledetta chiamata uomo!! Sono felice di sentire che spesso muoiono addestratori nei delfinari, li sta bene e questa la punizione.. Le orche sono intelligenti sanno se li si fa del bene o del male e meno male che alcune di loro hanno reagito... Voto per la libertà assoluta di ogni animale non destinato a stare in gabbia o in piscine.. Ma in libertà
Sua valutazione:
roberto
Riempie di immensa tristezza constatare che l' uomo ha danneggiato, forse irreparabilmente, l'intero ecosistema. Dovremmo ammirare e rispettare la Natura e comprendere che siamo solo unpiccolo tassello del mosaico, invece siamo arroganti e stupidi.
Sua valutazione:
Gianni
Ecco perché l'aletta di Free Willy è sempre piegata.
Lorena Bonioni (Autore/autrice di AnimalPedia)
Esatto Gianni, perché è un'orca tenuta in cattività.
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