Tipi di lumache velenose
Con il termine 'lumaca' si indica una grande diversità di animali del gruppo dei gasteropodi, appartenenti al phylum dei Molluschi, caratterizzati dalla presenza di una conchiglia univalva esterna visibile. È possibile trovare questi animali in un'ampia varietà di habitat, compresi quelli marini, d'acqua dolce e terrestre. Si sente spesso che le lumache sono lente, tuttavia ciò non impedisce loro, a seconda della specie, di potersi muovere, scavare, arrampicarsi o nuotare.
Sebbene in genere appaiano innocue, alcune contengono delle tossine che possono essere letali, anche per l'essere umano. Abbiate il coraggio di continuare a leggere il nostro articolo di AnimalPedia e scoprire i tipi di lumache velenose.
Caratteristiche delle lumache velenose
Non sono proprio poche le specie di lumache velenose, si stima, infatti, che siano più di 10mila. Il fatto che ne esistano così tante ha reso la loro tassonomia complicata da definire. Questi animali sono caratterizzati dall'essere predatori marini e usano le loro tossine per catturare le prede e divorarle in seguito. Per gli animali che hanno una mobilità lenta, il veleno è senza dubbio una strategia molto efficace per il tipo di dieta carnivora.
Nonostante le differenze morfologiche tutte le lumache velenose appartengono alla superfamiglia Conoidea, a cui appartengono tre tipi con tossine: Conidae, Turridae e Terebridi.
Famiglia conidae
Sebbene esistano altri tipi di lumache velenose, i cosiddetti 'conidi' sono l'unico gruppo in cui si trovano alcune specie che possono essere letali per l'essere umano.
La caratteristica comune a tutte le specie della famiglia è la conchiglia affusolata, grossolanamente conica. Le dimensioni delle varie specie sono estremamente variabili, da pochi cm a oltre 20 cm. La colorazione è anch'essa molto variabile, talune specie hanno colori brillanti e pattern molto variegati. Tuttavia, nonostante le dimensioni ridotte e i movimenti lenti, i loro attacchi possono essere rapidi.
Si tratta di specie marine che vivono principalmente in acque tropicali e subtropicali, sia nell'Oceano Indiano che nel Pacifico. Generalmente non sono presenti in zone molto profonde, durante il giorno si possono trovare nelle barriere coralline viventi, ma di notte si spostano in zone rocciose o sabbiose.
I gasteropodi di questa famiglia sono dotati di un dardo o arpione velenoso, una struttura chitinosa differenziatasi da un dente della radula.
Questo arpione è usato per iniettare una tossina paralizzante nelle potenziali prede, in genere vermi marini ma anche piccoli pesci. La tossina di alcune specie (Conus geographus, Conus aulicus, Conus textile, Conus marmoreus), può essere pericolosa anche per l'uomo.
Caratteristiche del veleno dei conidi
Il veleno di questi molluschi è costituito da vari peptidi che sono catene di amminoacidi, che in questo caso vengono chiamate conotossine o conopeptidi, abbastanza stabili.
Queste conotossine sono più piccole del veleno di altre specie animali, come aracnidi o serpenti, particolarità che consente loro di diffondersi più rapidamente una volta entrate nel corpo della preda. Questo spiega perché la vittima rimane paralizzata in pochi secondi. Ma la caratteristica più peculiare di queste tossine è il loro grado di selettività, tanto che sono in grado di selezionare specifici recettori a livello cellulare per esercitare la loro potente azione in modo molto più efficace.
Esempi di lumache a cono velenose
Per conoscerle un po' meglio, vediamo di seguito esempi di lumache velenose appartenenti a questo gruppo:
- Cono geografico (Conus geographus): detta anche lumaca sigaretta, poiché si dice che una persona punto da questo animale abbia solo il tempo di fumare una sigaretta prima di morire. In effetti, è una delle specie di lumache più velenose. È originario delle acque tropicali e subtropicali degli oceani Indiano e Pacifico, in particolare al largo della costa australiana. Se volete saperne di più sulla specie, non perdetevi questo altro articolo in cui mostriamo Gli animali più pericolosi in Australia.
- Conus textile: Possiede una Conchiglia con cuspide moderatamente alta e apice appuntito, fino a 10 cm. Motivo cromatico distintivo di segni triangolari bianchi intervallati da bande irregolari giallo-arancio e nere. Come tutti i Conidi è provvisto di un aculeo velenoso con cui caccia le prede e si difende dai predatori. Il veleno, contenente neurotossine appartenenti alla famiglia dei contrifani, è pericoloso e spesso mortale anche per l'uomo. Non esiste un antidoto per questo veleno.
- Conus striatus: Si ciba di pesci, e la puntura può essere pericolosa per gli esseri umani, quindi è un animale che va maneggiato con cura. La lunghezza del guscio può raggiungere 12 cm. La distribuzione di questo gasteropode marino è molto vasta, lo si trova nel Mar Rosso e nell'Oceano indiano, nei mari del Madagascar e nell'Oceano Pacifico.
Nell'immagine un cono geografico.
Lumache Gemmule
I Turridae, o Turridi, sono una famiglia di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda. A questa famiglia appartengono le lumache del genere Gemmula che utilizzano tossine utilizzate per la caccia.
Queste lumache sono generalmente più grandi del resto dei generi del gruppo e si sviluppano principalmente nelle acque tropicali profonde degli oceani Indiano e Pacifico. Il veleno è costituito da diversi peptidi ricchi di disolfuro, che hanno alcune somiglianze con le conotossine dei conidi.
Esempi di lumache Gemmula velenose
Come accennato, solo i Turridi appartenenti al genere Gemmula hanno tossine velenose, ed ecco alcuni esempi:
- Gemmula speciose: in inglese è chiamata splendida turrid, la sua conchiglia è lunga tra i 4 e gli 8 cm ed è caratterizzata dalla forma ondulata di colore bianco o giallastro. È diffusa nei mari di Cina, Giappone, Filippine e Papua Nuova Guinea, tra gli altri.
- Gemmula kieneri: il suo aspetto è simile a G. speciose, ed ha lo stesso areale di distribuzione, sebbene sia presente anche in Australia, a profondità da 50 a poco più di 300 metri. La dimensione varia tra 2,6 e 7 cm.
Nell'immagine la specie Gemmula speciose.
Terebridae
Il terzo gruppo di lumache velenose appartiene alla famiglia dei Terebridae. Non tutti i terebridi sono velenosi, alcuni catturano la loro preda e la inghiottono senza usare tossine. Coloro che possiedono questi composti feriscono la vittima con il loro dente radula ipodermico a forma di ago, quindi procedono a iniettare il veleno per immobilizzarla e infine divorarlo.
Il veleno di questi animali, pur avendo alcune somiglianze con le conotossine, presenta importanti divergenze che permettono di stabilire che non esistono omologie tra i veleni di Conidi e Terebridi.
Esempi di Terebridae velenosi
Poiché non tutte le lumache Terebridae sono velenose ne vediamo due tipi:
- Terebra subulata: Questa specie è diffusa in Africa orientale, Madagascar, Giappone, Hawaii e Australia, da 0 a 10 metri di profondità. Raggiunge lunghezze fino a circa 11 cm, ha una forma allungata, con una colorazione crema e macchie scure. Il suo veleno è efficace solo contro gli anellidi di cui si nutre, ma innocuo per i vertebrati. Scoprine di più sugli anellidi in questo altro post: "Tipi di anellidi".
- Hastula hectica: è una specie di lumaca velenosa che misura tra i 3 e gli 8 cm, diffusa solo nell'Oceano Indiano occidentale.
Ora che conosci le lumache più pericolose e velenose del mondo, non perderti quest'altro articolo sui Tipi di lumache marine e terrestri.
Nella foto vediamo una Terebra subulata.
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- Campo, J. e Calderon, R. (2010). Conus morso di lumaca. Disponibile su: https://www.medigraphic.com/pdfs/bolclinhosinfson/bis-2010/bis102k.pdfHall
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