Il camaleonte come animale domestico
Sono molte le persone che decidono di adottare un rettile per la sua bellezza o stravaganza, ma il camaleonte è ipnotico in modo particolare ed è impossibile non lasciarsi sedurre dai colori e da quella sua aria malandrina.
Allevare questi affascinanti sauri vuol dire misurarsi con una serie di difficoltà importanti, senza contare le misure protettive che ne regolano il commercio internazionale. Se ti chiedi di cosa hai bisogno per avere il camaleonte come animale domestico, sei nel posto giusto: in questo articolo di AnimalPedia ripassiamo tutto quello che c'è da sapere sull'adozione e l'allevamento di questo meraviglioso animale.
Dove adottare un camaleonte
La prima opzione di molte persone è quella di rivolgersi al negozio più vicino di animali e rettili esotici. Noi di AnimalPedia sconsigliamo questo tipo di scelta perché quasi sempre finisce col finanziare il commercio dei camaleonti allevati a centinaia senza le cure di qualità di cui hanno bisogno.
Se infatti tra i camaleonti del negozio se ne presentano alcuni a cui manca un dito o che sono feriti in modo piuttosto evidente, siamo di fronte al caso in questione. Molti di loro sono allevati in grandi vasche dove si liberano grandi quantità di insetti per alimentarli. A causa della mancanza di scrupoli dei cuccioli e del piccolo spazio di cui dispongono, finiscono con il mordersi o mangiarsi l'un l'altro.
Non raccomandiamo nemmeno la compravendita su internet, dato che in molte occasioni capita di comprare un esemplare debole o ammalato. Purtroppo non possiamo fidarci.
Meglio rivolgersi ad allevatori omologati dove possiamo vedere di persona come vengono cresciuti i cuccioli, con quali criteri vengono selezionati, con che frequenza si fanno accoppiare, in che tipo di vasche li fanno crescere, eccetera. Ovvero possiamo verificare la qualità di vita di questi animali.
La migliore opzione in assoluto è però quella di comprare il nostro futuro camaleonte in un centro di recupero di animali esotici. La domanda che ora viene naturalmente di porsi è: "perché molte persone decidono di abbandonare il proprio rettile?". Semplice: sono animali longevi ed hanno bisogno di cure specifiche non così semplici da realizzare.
Purtroppo sono molti gli esemplari di camaleonte che soffrono per la noncuranza e l'irresponsabilità dell'uomo. In questo tipo di centri di recupero potrai incontrare animali di diverso tipo, età, qualità e storia dietro le spalle. Sarebbe l'occasione per compiere un atto solidale senza pagare l'alto prezzo imposto dal mercato di animali esotici, basterà infatti una piccola donazione per assicurare il riscatto di un altro sfortunato esemplare.
Allevamento in cattività: riflettere prima di adottare
L’allevamento in cattività è possibile solo se si conoscono con esattezza l’origine della specie che si desidera allevare e le caratteristiche del suo biotopo naturale. Ci sono infatti specie di facile allevamento, come i Calyptratus o i Pardalis, ed altre più rare e d'importazione che invece sono più complicate da gestire.
Nessun camaleonte è impossibile da allevare ma ce ne sono alcuni che richiedono condizioni ambientali più estreme e quindi attenzioni maggiori che un neofita difficilmente potrà avere. Nel tempo infatti molti camaleonti hanno pagato sulla loro pelle l'inesperienza nell'allevamento che generalizza per tutti i rettili le condizioni di cura: niente di più sbagliato.
Per queste ragioni noi di AnimalPedia ti consigliamo di riflettere prima di adottare un esemplare di camaleonte e di informarti bene sui diversi tipi, le loro caratteristiche e quindi le esigenze di cui avranno bisogno. Dato che stai leggendo questo articolo, ci complimentiamo con te per il primo passo.
Non agire quindi d'impulso ma documentati e preparati in anticipo pensando al tipo di teca per camaleonte e alla sua posizione nella tua casa, al cibo di cui ha bisogno (si tratta di alimenti vivi, costosi e difficili da reperire in qualsiasi momento), al veterinario specializzato in rettili che sia in zona (da tenere in conto che anche le sue parcelle saranno piuttosto salate), al fatto che qualcuno si dovrà occupare di lui quando andrai in vacanza.
Il terrario del camaleonte
La prima cosa di cui ti devi occupare è l'habitat. I camaleonti sono animali che richiedono di illuminazione, umidità e temperatura specifiche. Va da sé che deve essere posizionato in stanze tranquille, di poco passaggio e in angoli ben illuminati e arieggiati. Poiché ogni specie ha le sue esigenze, ti consigliamo di consultare la persona che si è occupata dell'allevamento dell'animale fino al momento in cui hai deciso di adottarlo, per capire quali sono gli accorgimenti da tenere con quell'esemplare in particolare. In ogni caso di seguito ti spieghiamo quali sono le regole generali.
L’illuminazione corretta si ottiene con lampade fluorescenti che emettono sia radiazioni UVA che UVB. In commercio si trovano di diverse potenze e misure, e sono fondamentali per l’attività metabolica e per l'assorbimento della vitamina D. Tra le lampade e i camaleonti non vanno interposte lastre di vetro o di plastica, perché assorbirebbero buona parte dei raggi ultravioletti a danno del nostro animale. L'illuminazione deve restare accesa 10 ore al giorno.
L'umidità e il rifornimento idrico sono altri due fattori molto importanti. Anche le specie che in natura vivono in regioni aride e secche passano alcune ore del giorno riparate dal sole in microclimi umidi. Il livello ottimale di umidità è tra il 50 e l'80%, condizione in cui si forma l'acqua di condensa che già di per sé soddisfa il fabbisogno idrico del camaleonte. Questo animale infatti tende ad abbeverarsi attraverso le gocce che si formano sulle foglie, più che dalle pozze d'acqua. Per questo consigliamo l'uso di acqua demineralizzata, per evitare accumuli di calcare e perché è quella che più si avvicina all'acqua piovana.
La corretta percentuale di umidità si può raggiungere mediante:
- Nebulizzazione manuale, polverizzando noi stessi il terrario del camaleonte 3 o 4 volte al giorno;
- Sistemi a goccia attraverso recipienti di plastica con un foro sul fondo da cui gocciola l'acqua posti sul tetto del terrario;
- Sistemi a pioggia che simulano le precipitazioni grazie ad un sistema automatizzato da timer.
La temperatura appropriata è solitamente tra i 27 e i 29ºC durante il giorno e tra i 18 e i 22ºC durante la notte. È molto importante prestare attenzione alla temperatura della teca per camaleonte e al fatto che non ci siano forti escursioni termiche poiché queste sono una delle cause più comuni di morte dei rettili in cattività. Dotate il terrario del camaleonte di termometri di precisione in più punti per rilevarne la temperatura. In questo modo garantirete al rettile zone più fresche ed altre più calde. Alcune specie di camaleonte, se allevate a temperature costanti, hanno vita più breve e si ammalano più facilmente, manifestando inappetenza e scarsa vivacità.
La temperatura ottimale è fornita da lampade riscaldanti. Le più comuni ed economiche sono quelle a watt ad incandescenza. Il diverso voltaggio è un vantaggio nel momento in cui si deve scegliere l'intensità del calore a seconda della specie cui il camaleonte appartiene e alla grandezza del terrario. Le lampade ceramiche e ad infrarossi sono da evitare perché producono calore ma non luce. In ogni caso, le fonti di calore all’interno della teca per camaleonte devono essere schermate da una fitta rete metallica in modo da rimanere fuori dalla portata dei camaleonti, evitando così che si possano provocare gravi ustioni, talvolta anche letali. I camaleonti infatti non hanno una buona percezione del calore e quindi si scottano facilmente, non solo per contatto ma anche per irraggiamento. Un buon consiglio è quello di posizionale le lampade riscaldanti vicino a quelle UV, in modo che l’animale oltre a riscaldarsi si esponga alle radiazioni ultraviolette. Posizionare quindi rami robusti in grado di reggere il peso del camaleonte senza piegarsi alla giusta distanza dalle lampade riscaldanti.
Dimensione del terrario
Per quanto riguarda la dimensione del terrario del camaleonte, è importante che siano adatte alle dimensioni del rettile. Si intende che un piccolo di camaleonte non va sistemato in una teca più alta di un metro né un adulto in una più piccola di mezzo metro. Per quanto riguarda i camaleonti nani, le dimensioni ideali vanno da 50 cm di altezza x 50 cm di lunghezza x 50 cm di larghezza; i camaleonti di taglia media hanno bisogno di una teca di minimo 90 cm di altezza x 60 cm di lunghezza x 60 cm di larghezza; mentre i camaleonti giganti necessitano di almeno 150 cm di altezza, 80 cm di lunghezza e 60 cm di larghezza.
Puoi comprare un terrario nuovo o uno di seconda mano, oppure - perché no - costruirne uno personalizzato tu stesso. Quale miglior regalo per una mascotte così speciale?
Teca per camaleonte: meglio la gabbia o la teca?
Il dubbio è legittimo ma ormai da tempo gli appassionati ritengono la gabbia come più adatta all’allevamento dei camaleonti. La teca di vetro infatti, se provvista di griglie di aerazione che assicurino la circolazione dell’aria senza zone di ristagno, è ancora considerata adatta per i piccoli camaleonti non arboricoli (come ad esempio le specie appartenenti al genere Brookesia).
La maggioranza dei camaleonti arboricoli e semiarboricoli, invece, si allevano molto meglio in terrari "aperti" o semi-aperti costituiti da una struttura in plastica e una fitta rete a maglie fini che consente un’adeguata circolazione dell’aria. Meglio evitare le maglie di alluminio poiché possono tagliare le sottili dita del nostro camaleonte e optare per le maglie metalliche.
In alternativa si può ricorrere anche alle voliere da interno per uccelli, che spesso sono dotate di rotelle e quindi facilmente trasportabili sul terrazzo o in giardino durante la bella stagione. Questo accorgimento consente al nostro rettile di ricevere direttamente la luce del sole aumentando la qualità e la durata di vita del camaleonte in casa. Queste gabbie sono convenzionalmente chiamate anche camaleontari.
Rispetto alla teca per camaleonte, la gabbia a rete metallica ha inoltre i seguenti vantaggi:
- Grazie alla più efficace ventilazione, riproduce abbastanza bene il movimento dell'aria cui è abituato il camaleonte in natura vivendo tra i rami degli alberi.
- L'evaporazione dell'acqua avviene in modo più efficace e naturale, evitando pericolosi ristagni di umidità in cui prolificano i batteri.
- È più facile il posizionamento dei sistemi a goccia o a pioggia per la corretta umidità ambientale.
- Le fonti di calore e illuminazione possono essere disposte fuori dalla gabbia in modo da evitare pericoli di ustione.
- Se si decide di utilizzare piante vere e non di plastica, vivono sicuramente meglio dietro una rete metallica che chiuse in una teca di vetro.
- Le teche in vetro riflettono l'immagine del camaleonte che si sente minacciato dalla presenza di un suo simile, cosa che naturalmente non avviene con la gabbia a rete metallica.
Gli svantaggi di utilizzare la gabbia a rete metallica, invece, sono la maggiore dispersione termica e di umidità. Entrambe le condizioni si possono però regolare attraverso adeguati sistemi di riscaldamento, ventilazione e di rifornimento idrico.
Tu per quale camaleontario hai optato o opterai? Spiegacelo nei commenti.
Ambientazione del terrario: piante per camaleonte
Ecco un'altra cosa da sapere su come allevare il camaleonte in casa. Perché il nostro camaleonte si senta comodo e a suo agio, infatti, è necessario dotare il terrario di vegetazione che ricrei il suo habitat naturale e gli permetta di spostarsi facilmente in tutti i punti della gabbia.
Il fondo di un camaleontario deve essere innanzitutto facile da pulire. Il rettile ci andrà raramente e quindi consigliamo di lasciarlo spoglio, o di ricoprirlo con un sottile strato di terriccio e/o corteccia. In questo modo gli escrementi, lo sporco, le foglie delle piante e l'acqua in eccesso possano essere asportati facilmente. Sotto il terrario possiamo posizionare delle vasche per la raccolta dell’acqua e dello sporco da svuotare e pulire frequentemente.
All'interno della gabbia, invece, cercheremo di riprodurre un ambiente il più naturale possibile attraverso delle piante vive in vasi, anche rampicanti, utilissime al camaleonte per abbeverarsi, cercare riparo o zone d'ombra, e per mantenere la giusta umidità. Si possono utilizzare ad esempio Photos, Ficus beniamina, Ibiscus, Schefflera arboricola, Scindapsus, eccetera, facendo attenzione però a pulire le foglie dagli eventuali prodotti chimici spruzzati dai vivaisti. Attenzione anche alle piante tossiche o urticanti. Il Ficus ad esempio, se spezzato, potrebbe essere pericoloso per il latte urticante che rilascia.
Oltre alle piante, è bene disporre anche molti rami robusti ben fissati al fondo e alle pareti della gabbia. Così facendo il nostro camaleonte potrà avvicinarsi a suo piacimento alle fonti di calore e di illuminazione. Meglio se i rami hanno il fusto ruvido, in modo da garantire più facilmente la presa. In questo senso infatti le canne di bambù sono sconsigliate, così come i rami di piante resinose come ad esempio i pini.
Per evitare di dover pulire il fondo del terrario dalle foglie, si può anche optare per le piante sintetiche di plastica per animali di piccola taglia. In questo caso non aiutano a mantenere l'ambiente umido, ma se sono molte e ben posizionate, possono essere comunque una discreta soluzione.
Alimentazione del camaleonte
Bene, arrivati a questo punto una delle domande più classiche è: ma il camaleonte cosa mangia? Rispondiamo subito.
Il camaleonte è un animale con un forte istinto predatorio, per questo motivo difficilmente accetterà di cibarsi di animali morti. Anzi, è impossibile che mangino prede che non hanno cacciato e catturato con la lingua. Diffidano inoltre della cacciagione che non si muove molto in quanto rettili cacciatori "a vista", attratti cioè dal movimento della preda.
Questo sauro è un animale insettivoro. La dieta deve essere ricca e varia, di almeno tre differenti tipi di insetti al giorno tra cui grilli, vermi e bachi (che vanno bene quasi solo per i camaleonti che vivono sul suolo e non sugli alberi), scarafaggi, cavallette, tarme, locuste, mosche, moscerini ma anche - per gli esemplari più grandi - piccoli roditori e uccellini. Naturalmente la dimensione del pasto deve essere proporzionata a quella della bocca del nostro rettile.
Molti di questi insetti si possono allevare in casa o acquistare nei negozi di volta in volta. Fare attenzione che non siano stati a contatto con sostanze chimiche o pesticidi delle piante o del terreno. Prima di offrire il pasto al camaleonte, è buona norma spolverare di calcio gli insetti. Alcuni usano anche vitamine, ma bisogna fare attenzione alla quantità e al tipo di integratori perché assumere certe vitamine in grande quantità potrebbe essere dannoso per l'animale. Ti consigliamo di rivolgerti al veterinario di fiducia specializzato.
Gli insetti, soprattutto se abbiamo scelto un terrario con rete metallica, devono essere offerti all'interno di recipienti o vasi trasparenti ad imboccatura larga e abbastanza profondi perché la preda non scappi. Queste ciotole andranno appese alle piante o alla rete vicino ai rami da cui il camaleonte può vedere e catturare l'insetto.
Riproduzione del camaleonte
Per sapere come allevare il camaleonte in casa, è utile sapere come si riproduce. Questo sauro, come la maggior parte dei rettili, è una specie ovipara: si riproduce depositando le uova. Per cercare un compagno, il rettile scende a terra e dopo l'accoppiamento, la femmina scava buche nel terreno dove vengono deposte le uova e ricoperte da terriccio fino ad un massimo di 12 mesi, a seconda della specie. In cattività è opportuno effettuare l’incubazione in una incubatrice per rettili provvista di timer, per garantire l’escursione termica corretta per lo sviluppo embrionale.
Le uova vengono deposte solitamente in tarda estate e possono variare dalle 5 alle 80; quelle più veloci schiudono in due mesi mentre le più lente tardano fino a un anno. Appena nati, i cuccioli misurano circa 3 centimetri e sono già autosufficienti ma diventano sessualmente maturi solo dopo un anno di vita. Il Camaleonte di Jackson è l’unica specie ovovivipara: le femmine della specie non depongono le uova ma le covano nel ventre materno fino al momento della schiusa.
Ricorda che se in natura il periodo dell'accoppiamento segue le stagioni calde, in cattività il camaleonte vive più o meno tutto l'anno alla stessa temperatura. Fare perciò attenzione se si hanno due esemplari nella stessa gabbia - soprattutto se non si è sicuri del sesso - per non avere "sorprese".
Quanto vive un camaleonte
Come abbiamo già detto, alcune specie di camaleonte, se allevate a temperature costanti, hanno vita più breve e si ammalano più facilmente. In cattività possono vivere dai 2 ai 15 anni. Ecco la longevità in terrario di alcune delle specie di camaleonte più diffuse:
- Brookesia superciliaris – 2 anni
- Calumma parsonii – 15 anni
- Chamaleo cristatus – 5 anni
- Chamaleo jacksonii – 4 anni
- Chamaleo melleri – 15 anni
- Chamaleo pfefferi – 2 anni
- Furcifer lateralis – 4 anni
- Furcifer verrucosus – 8 anni
- Rhampholeon spectrum – 2 anni
- Chamaleo senegalensis – 3 anni
Il camaleonte può soffrire diversi problemi alle ossa o altri tipi di malattie durante tutto l'arco della sua vita. Sarà quindi indispensabile portarlo spesso dallo specialista. È un animale schivo, a cui non piace essere toccato, perciò le rare volte che lo si deve maneggiare - ad esempio per portarlo dal veterinario - va sempre fatto in modo da arrecargli meno fastidio possibile.
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